Inchiesta
Non è l'Arena, Alessandro Cecchi Paone sul caso-Ciro Grillo: "Il membro sulla faccia", gli avvocati terrorizzati
A Non è l'Arena su La7, si parla delle ultime novità del caso che ha coinvolto Ciro Grillo, e tre suoi amici. Annalisa Chirico, ospite di Massimo Giletti nella puntata del 6 giugno si chiede "come sarà possibile costruire la prova di un fatto accaduto due anni fa?". E Alessandro Cecchi Paone spiega che "anche la foto in cui si mostra il membro sulla faccia della ragazza incosciente è ritenuta violenza sessuale". "Sono molto preoccupati perché anche la foto oscena è violenza", insiste il giornalista, "non i ragazzi ma gli avvocati".
Nell'inchiesta sullo stupro di gruppo che vede indagati Ciro Grillo e i suoi tre amici - Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, assumono un ruolo fondamentale video e foto oscene scattate nel corso di quelle ore tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villetta di Beppe Grillo a Porto Cervo. Tanto che per il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle e due suoi amici (Capitta e Lauria) sono alla base di una seconda accusa pesantissima: violenza sessuale per aver "filmato e scattato video e foto a sfondo erotico all'amica che si trovava in stato di incoscienza perché dormiva". La prima invece coinvolge anche Francesco Corsiglia e si tratta di stupro di gruppo "per aver costretto" la ragazza italo-norvegese "abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psicofisica dovuta all'assunzione di alcolici a compiere atti di natura sessuale".
La Procura di Tempio Pausania ha chiesto il rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi tre amici. L'udienza è stata fissata per il 25 giugno. È stato sentito in gran segreto a Genova dai carabinieri il figlio del fondatore del M5s, accusato insieme ad altri tre amici della presunta violenza sessuale di gruppo a Porto Cervo, il 17 luglio 2019, a una studentessa italo-norvegese di 19 anni residente a Milano. Oltre a lui dovevano essere sentiti anche Capitta e Lauria, ma i due ragazzi hanno rinunciato a farsi di nuovo interrogare, come loro stessi avevano chiesto.