Mani in tasca

Otto e Mezzo, Mario Monti: "Sulle tasse ha ragione Enrico Letta". Un vampiro è per sempre: ora dà del fesso a Mario Monti

Meglio Enrico Letta di Mario Draghi. Parola di Mario Monti che ospite a Otto e Mezzo su La7 dimostra come un vampiro... è per sempre. Tra un ex governatore della Banca centrale europea e un segretario di partito, in materia fiscale per l'ex premier è meglio il secondo. E non stupisce se a parlare è Monti, il loden, mister tasse. "Avrei dato dieci a Draghi e non otto - ha esordito da Lilli Gruber nella puntata del primo giugno - se avesse fatto meglio interpretato meglio il ruolo interpretativo e non solo quello del governo. Non ha fatto bene nel campo fiscale. Ha ragione Letta sulla tassa per le successioni e non il presidente del Consiglio, è una questione di civiltà economica, noi siamo tra i paesi civili quello che dedica meno attenzione ad almeno una parvenza di uguaglianza di punti di partenza tra i cittadini". 

 

 

Monti, da paladino dell'austerity, ha rivendicato la bontà di quel progetto, il 4 per cento di aliquota imposto dalla tassa di successione sul valore di tutti i beni ricevuti. E per farlo si è appellato al "disarmo civile nella politica italiana". "Noi - ha proseguito - siamo tutti caduti vittima del fatto che nella nostra cultura politica da venti o trent'anni la tassa è un sopruso ai danni del cittadino. Questa è una cosa su cui deve prestare attenzione centrosinistra, ma anche centrodestra". 

 

 

Infine, incalzato dalla conduttrice che gli ricordava gli elogi di Sergio Mattarella a Draghi, ha replicato: "Condivido l'ottimismo che deve esserci e comincia ad esserci, fondatamente, soprattutto per i buoni risultati della campagna contro la pandemia. L'unità nazionale non è stata ancora messa alla prova. Io lo scorso autunno auspicai un governo di unità nazionale, ci siamo ormai da tre mesi. L'intento dei partiti di lavorare con sacrifici per superare i problemi del Paese, però, per ora non si vede". Insomma, Draghi e governo bocciati.