Mafia
Rita Dalla Chiesa e Giovanni Brusca libero: "Una vergogna di Stato, sono sconvolta"
Rita Dalla Chiesa è furibonda per la scarcerazione di Giovanni Brusca: "E' una vergogna di Stato. Sono sconvolta per quanto accaduto. Non mi aspettavo l'ennesima vergogna della giustizia in Italia". La figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ammazzato dalla mafia), commenta in modo durissimo la liberazione del boss che uccise e sciolse nell'acido il piccolo Santino Di Matteo.
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Addolorata è anche la sorella di Giovanni Falcone, Maria. "Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata. Mi auguro solo che magistratura e le forze dell'ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere, visto che stiamo parlando di un soggetto che ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia assai tortuoso". La stessa magistratura, ha sottolineato Maria Falcone, "in più occasioni ha espresso dubbi sulla completezza delle sue rivelazioni, soprattutto quelle relative al patrimonio che, probabilmente, non è stato tutto confiscato: non è più il tempo di mezze verità e sarebbe un insulto a Giovanni, Francesca, Vito, Antonio e Rocco che un uomo che si è macchiato di crimini orribili possa tornare libero a godere di ricchezze sporche di sangue" afferma Maria Falcone.
L'ex boss di San Giuseppe Jato ha finito di scontare la pena e da oggi l'ex killer di Cosa nostra che il 23 maggio 1992 azionò il telecomando per la strage di Capaci è un uomo libero. Nel pomeriggio di ieri 31 maggio, “u verru” (il porco) come era soprannominato negli ambienti mafiosi, ha infatti lasciato il carcere di Rebibbia.
Brusca è stato scarcerato per effetto della legge del 13 febbraio del 2001 grazie alla quale per lo Stato italiano ha finito di scontare la propria pena detentiva. Avendo scelto di collaborare con la giustizia ha ottenuto gli sconti di pena previsti dalla legge.