Presidente Aifa

L'Aria che tira, Giorgio Palù spinge per il cocktail di vaccini: "Anticorpi dieci volte superiori", i precedenti e le evidenze

"Non dobbiamo pensare che adesso ci sarà una nuova pandemia e che moriremo tutti con le varianti": il presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco Giorgio  Palù - in collegamento con Myrta Merlino a L'Aria che tira su La7 - ha usato parole rassicuranti sull'andamento del virus, nonostante la preoccupazione degli ultimi giorni per la variante indiana nel Regno Unito. "Varianti più pericolose? È uno dei tanti meccanismi con cui il virus si muove. Bisogna dire che in Italia la nuova variante circola con l’1 per cento e che con due somministrazioni del vaccino possiamo dirci protetti perché sono efficaci per l’80 per cento", ha spiegato l'esperto.

 

 

 

Palù, poi, ha parlato anche dell'eventuale mix di diversi vaccini. Una possibilità di cui si sta parlando adesso al fine di immunizzare le persone più velocemente. "Il cocktail di vaccini è una prospettiva già messa in atto in Francia, Regno Unito e Germania, dove hanno deciso che a una certa fascia della popolazione sia somministrata la seconda dose con vaccino diverso. Io mi baso sugli studi e questi dicono che due vaccini diversi inducono un’immunizzazione molto più efficace, con anticorpi dieci volte superiori rispetto a quelli che si hanno con le stesse somministrazioni", ha chiarito Palù.

 

 

 

Il presidente dell'Aifa, in particolare, si è augurato che la possibilità di mixare farmaci diversi possa presto essere presa in considerazione anche in Italia, visto che in quel caso "c’è una risposta cellulo-mediata efficacissima". E ancora: "Questo ci consentirebbe di riservare determinati vaccini ad una certa fascia fragile della popolazione". In un secondo momento, poi, si è discusso anche dell'utilità del vaccino nei più giovani: "I bambini e gli adolescenti si ammalano molto poco, il fatto di voler vaccinare gli adolescenti è per interrompere la catena del contagio". Infine, qualche parola anche sui numerosi dubbi in merito all'origine del virus: "Se i cinesi non ci raccontano la verità, non ci rendono disponibili i loro libri in laboratorio, non ci danno gli isolati dei virus di pipistrello che hanno coltivato per anni nel laboratorio di Wuhan, non lo sapremo mai", ha dichiarato Palù.