Magistratura sotto accusa
Piazzapulita, Paolo Mieli a Piero Amara: "Da quello che capisco lei è il capo della Loggia Ungheria”
Per la prima volta parla in televisione Piero Amara. L'avvocato che davanti ai magistrati di Milano ha parlato dell’esistenza della presunta Loggia ‘Ungheria’ e i cui verbali sono stati poi consegnati, in copia word, dal pm milanese Paolo Storari all’allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo, è stato intervistato in studio da Corrado Formigli a PiazzaPulita su La7. In studio c'è anche Paolo Mieli che ad un certo punto osserva: “Da quello che capisco lei è il capo della Loggia Ungheria”. La risposta dell’avvocato Amara è secco: “No affatto, io non solo non ero il capo, ma neppure ero tra le persone più importanti”.
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"Il primo a parlarmi della loggia Ungheria fu il dottor Giovanni Tinebra (che è morto,, ndr)", dice ancora l'avvocato, aggiungendo: "Nell’ambito di una certa parte della magistratura vi era un circolo più ristretto che condivideva degli ideali nobili rispetto al quale inizialmente ho avuto l’onore di partecipare grazie all’invito del dottor Tinebra. Fu lui il primo a pronunciarmi la parola Ungheria ma non so perché si chiama così, non ho chiesto più di tanto". Mieli insiste e Amara ribatte: "Non ho una chiara definizione sulla ragione di questo nome".
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"Nell’ambito di un contesto più generale - continua l'avvocato -, che vi sono poi anche altri momenti che magari se Sebastiano Ardita li avesse letti probabilmente questa levata di scudi non l’avrebbe avuta, ma ora sono costretto a rispondere, perché magari avrò sbagliato la data, ma prima non è affatto vero che i rapporti di Ardita con Tinebra si interrompono e poi rimangono interrotti nel tempo. E questi sono elementi su cui io ho prove granitiche, perché Ardita e Tinebra litigano per un fatto specifico di cui non voglio parlare, ma poi ci fu una cena di riappacificazione alla quale parteciparono diversi magistrati". "Ardita sa che non è vero quello che ha detto", attacca ancora Amara.