Tarli
Otto e Mezzo, sputazzo di Andrea Scanzi: "Ma lo avete visto in tv?". Sfregio a Flavio Briatore per dar contro a Mario Draghi
Decisionista o mediatore? Questo il tema posto da Otto e Mezzo su Mario Draghi. Nella trasmissione condotta da Lilli Gruber in onda su La7 si parla del premier, si analizza la sua figura. E a pontificare ecco il solito Andrea Scanzi del Fatto Quotidiano, ultrà grillino, il quale ovviamente critica il presidente del Consiglio. E per farlo, per non farsi mancare nulla, tira in ballo anche Flavio Briatore. Ma procediamo con ordine.
Il fatto che Draghi abbia preso a schiaffi il M5s è un'aggravante per il M5s, e parlo delle nomine - premette il vice-Travaglio -. In ottica M5s non ci sono più due nomine fondamentali per quel che riguarda CdP e Ferrovie dello Stato, che erano state due grandi vittorie del Conte-uno. Ora lì c'è gente che non c'entra nulla col M5s, che non stanno toccando palla", sottolinea Scanzi, piuttosto disperato per il tramonto grillino.
"Il metodo-Draghi? Può anche darsi che sia efficace, è un decisionista, alla maggioranza lascia le briciole: decide lui con i suoi tecnici - riprende il presunto caregiver -. Ma francamente negare la natura di destra tecnocratica-liberista di questo governo mi sembra un azzardo dialettico. Non dico che sia uno dei governi più di destra della storia repubblicana... però, accidenti. Si pensi alle decisioni sulla giustizia, al blocco dei licenziamenti che non c'è più e che era stato in qualche modo auspicato da Andrea Orlando. L'idea del lavoratore è bassissima, significa non tutelarli minimamente", insiste.
E ancora: "Negare che quello di Draghi sia un governo molto spostato verso destra mi sembra impossibile. Non a caso, vedendo la tv, mi sembra che uno dei più entusiasti sia Flavio Briatore. E se lo è, significa che questo governo ha un'impronta imprenditoriale che a me piace un po' meno", conclude Scanzi. Già, vedere Briatore soddisfatto e Scanzi scettico, effettivamente, assomiglia molto a una buona, una ottima, notizia.