Scontro sulle tasse
Otto e Mezzo, Luca Telese contro Mario Draghi: "Tassa di successione? Risposta superficiale, preferisco Salvini"
Puntata scoppiettante, quella di Otto e Mezzo andata in onda sabato 22 maggio su La7. Lilli Gruber ha ospitato un parterre variegato, da destra a sinistra, e ha incentrato la discussione su Mario Draghi, le tasse e la proposta di Enrico Letta che tanto sta tenendo banco a livello politico negli ultimi giorni. A far scaldare gli animi ci ha pensato Luca Telese, l’unico che ritiene giusta l’idea del segretario del Pd di introdurre una tassa di successione: in particolare la richiesta è di finanziare una dote per i giovani con una tassa fino al 20 per cento sulle eredità immobiliari che valgono 5 milioni, una misura che riguarderebbe l’1 per cento della popolazione.
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Mario Draghi ha risposto che non è il momento di “prendere” ai cittadini ma di “dare”, dopodiché è avvenuto un confronto telefonico tra il premier e il segretario del Pd. Fonti dem lo hanno definito “cordiale” e “franco”: tradotto, significa che nessuno dei due ha mutato la propria posizione e quindi Letta dovrà arrendersi, anche se sui social ha scritto che non intende mollare dinanzi alla “conferma che non siamo un Paese per giovani”. Telese ha definito la risposta di Draghi “uno dei suoi errori più grandi” e ha accusato il presidente del Consiglio di “superficialità”.
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“Letta ha chiesto una grande iniezione sui giovani - ha dichiarato il giornalista dalla Gruber - trovo assurdo che Draghi risponda ‘non è il momento’. Se diventa il capo stazione e non si discute più del merito io non ci sto. Preferisco allora Salvini che dice ‘sono ideologicamente contro’ piuttosto che Draghi che dice ‘non ci pensiamo, non è il momento’”.
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