La scrittrice
Dritto e rovescio Michela Murgia contro Paolo Del Debbio: "Meloni censurata? Assolutamente no"
"Io sono Giorgia", il libro della leader di Fratelli d'Italia, sta avendo un grande successo nelle vendite; tuttavia tra alcuni librai e intellettuali - soprattutto di sinistra - c'è chi ha iniziato una campagna contro l'autobiografia di Giorgia Meloni e chi addirittura rivendica il diritto di non esporla in vetrina e metterla in vendita. Il libro starebbe suscitando diversi malumori nonostante non si tratti affatto di un manifesto politico. La scrittrice Michela Murgia si è schierata con chi decide di non dare spazio a "Io sono Giorgia".
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Raggiunta al telefono dall'inviato di Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio su Rete 4, la scrittrice sarda ha spiegato: "In Italia escono 170 libri al giorno. Nessun libraio vende tutti quei 170 libri, li compra e li espone. Ciascuno sceglie quello che corrisponde alla sua clientela. Se io sono un panettiere che ha solamente clienti celiaci è inutile che io venda pane con glutine". Un paragone improprio, come le ha fatto notare il conduttore. Che poi ha sottolineato come una libreria debba essere considerata sempre un simbolo di libertà del pensiero. La Murgia però ha controbattuto: "No, la biblioteca è il simbolo dello scambio di idee e della cultura. Infatti il libro di Giorgia Meloni è in tutte le biblioteche".
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Quando Del Debbio ha fatto notare alla scrittrice che la scelta di alcuni librai di non esporre il libro della Meloni potrebbe essere vista come una censura, la Murgia al telefono non ha voluto sentire ragioni: "Assolutamente no. Un libraio può anche decidere di fare scelte politiche. È legittimo o non è legittimo in democrazia fare delle scelte sulla merce che si vuole esporre?".
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