Futuro prossimo
Otto e Mezzo, la cupa profezia di Massimo Cacciari: "Mario Draghi non riuscirà a finire il suo lavoro", in che mani finiremo
Nel salottino di Lilli Gruber, a Otto e Mezzo in onda su La7 giovedì 20 maggio, si discute della corsa al Quirinale, aperta con larghissimo anticipo. Tra gli ospiti, Massimo Cacciari. Si parla delle recenti parole di Sergio Mattarella, che ha nuovamente escluso un bis al Colle più alto: "Sono vecchio e stanco, tra otto mesi potrò riposarmi", ha affermato il presidente della Repubblica. Eppure, in molti, sostengono che la chiusura non sia così netta, e che insomma Mattarella potrebbe anche fare un bis, magari breve, per concedere a Mario Draghi, erede designato per il Quirinale, il tempo di portare a termine le riforme più importanti.
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E Cacciari si schiera tra quelli che non credono alla smentita di Mattarella: "Lo aveva detto anche Giorgio Napolitano... E davvero non volevano, è stato costretto", premette. Dunque la Gruber chiede: "Sarà costretto anche Mattarella? Anche perché il nuovo capo dello Stato il Parlamento lo deve eleggere nel febbraio del prossimo anno". E Cacciari: "Draghi questo Parlamento lo eleggerebbe di sicuro. Se alla fine dell'anno avrà fatto le riforme, può anche darsi che dica missione compiuta e vada al Quirinale. Ma se siamo ancora in mezzo al guado è chiaro che devono tenersi Draghi come premier e quindi dovrà fare il bis di Mattarella".
Chiaro il pensiero di Cacciari: il tempo a disposizione prima della nuova elezione del presidente della Repubblica, a Draghi non basterà per fare le riforme. Dunque, si veleggia verso un bis di Mattarella. Il filosofo, infine, si spende in una considerazione polemica sull'eccessivo potere del Quirinale: "Sono dieci anni che il presidente della Repubblica fa i governi, è logico. Se non ci si mette in Italia a discutere seriamente del presidenzialismo e si continua con questo feticcio... Bisogna prendere atto che c'è questa combinazione tra presidenza della Repubblica e quella del Consiglio", conclude un Cacciari più che mai berlusconiano.
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