Tasse, tasse, tasse
Otto e mezzo, Massimo Cacciari sconcerta Lilli Gruber: "Di una equità evidente". Secondi di silenzio e occhi sbarrati
"Una proposta di una equità evidente". Massimo Cacciari dice sì alla proposta di Enrico Letta di tassare le eredità sopra i 5 milioni di euro e Lilli Gruber lo ascolta in silenzio, con gli occhi sbarrati, forse stupita dalla apertura del filosofo. A Otto e mezzo su La7 si parla di tassa di successione, con il segretario del Pd che ha avanzato l'ipotesi di ricavare un "tesoretto", una dote da 10mila euro a testa per i 18enni meno abbienti.
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"Allucinante", l'ha definita Matteo Salvini, in una nuova schermaglia ravvicinata tra i due alleati di governo per caso, Pd e Lega. E lo stesso premier Mario Draghi, tra l'imbarazzato e lo stizzito, ha ricordato a Letta che "non è il momento per nuove tasse". Questione di saggezza politica elementare, dopo un anno di sacrifici economici senza precedenti e con tanti italiani che hanno atteso invano i "ristori" e "sostegni" promessi da Palazzo Chigi.
Eppure, anche Cacciari sarebbe d'accordo: "Siamo un Paese strano, in Giappone tasse altissime e non mi risulta siano comunisti". "Però chiederlo in questo momento a Draghi?", ribatte la Gruber. "Vabbé lo chiederemo tra un mese, tra due mesi, tra tre mesi, quando faremo la finanziaria. Si dovrà pure affrontare il tema del debito che stiamo accumulando. Si spera che Draghi riesca a gestire le cose nel modo più indolore possibile, però qualche manovra in casa dovremo pur farla. E questa mi sembra di una equità evidente". L'espressione della Gruber non sembra però così convinta.
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