Il caso Ciro

Non è l'arena, Massimo Giletti risponde a Sgarbi: "Grillo mi vuole uccidere? Cosa mi disturba molto"

 

"Mi disturba molto". Massimo Giletti va sulle tracce di Beppe Grillo per chiedergli conto del figlio Ciro, indagato per violenza sessuale a Tempio Pausania, ma il fondatore del Movimento 5 Stelle fugge, letteralmente, non rispondendo alle domande dell'inviata di Non è l'arena su La7.

 

 

 

 

In studio c'è Vittorio Sgarbi, che fa una riflessione e una provocazione. "Adesso la ragazza è diventata la dominatrice", domanda perplesso Giletti, riferendosi ai verbali di Ciro e dei suoi amici coinvolti nel presunto stupro di gruppo. "Innanzitutto in questa storia è uscita la droga - sottolinea il parlamentare e sindaco di Sutri -, elemento sempre negativo che altera la percezione dei rapporti. C'è poi la prepotenza maschile di pensare che la donna vuole la tua violenza, dice di no intendendo invece il sì. La violenza fa parte dell'erotismo di una cultura maschilista per me superata ma anche molto pericolosa".

 

 

 

 

Poi, rivolgendosi a Giletti, lo avverte: "Tu sarai queste settimane odiato da Grillo, la domenica sera ti ucciderebbe, stai attento a come ti muovi, perché alla fine sei colpevolista...". "Io aspetto la magistratura - replica il giornalista -, mi domando il perché di questa attesa infinita. Poi uno può pensare che il pm sia molto impegnato, che la procura di Tempio Pausania sia piccola... Il pm è una donna e saprà valutare tutto non perché in quanto donna ma perché in questo mondo occorre avere una grande sensibilità. Quello che mi disturba molto - è la conclusione polemica di Giletti - è che questi verbali sembrano scritti a stampino, a stampino". Per scagionare o almeno alleggerire, è la tesi del padrone di casa, la posizione di Ciro.