L'ex ministro
Giulio Tremonti, una cupa profezia: "Dopo il coronavirus nulla sarà come prima. Cosa ci aspetta"
"Nulla sarà più come prima". Dopo il coronavirus, spiega Giulio Tremonti, in collegamento con Andrea Pancani a Coffee break, su La7, nella puntata di oggi 22 aprile, il mondo sarà "diverso". E' una cupa profezia quella del presidente di Aspen Institute ed ex ministro delle finanze: "Il fenomeno che stiamo vivendo ha una enorme complessità e riguarda non solo il nostro passato ma anche il nostro futuro, saremo diversi da prima psicologicamente. Incide sulla salute, sulla struttura sociale, sulla struttura dei rapporti nel mondo", osserva Tremonti. "Difficile che si torni a un mondo frenetico e sviluppato. Sarà un mondo più locale dopo la pandemia".
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Quindi, prosegue l'ex ministro delle Finanze, che sembra così dare anche un consiglio al premier Mario Draghi: "Dovremmo avere una visione più generale con discorsi non limitati all'orario dei ristoranti, a un'ora in più o in meno, al ristorante all'aperto o al chiuso". Bisogna vedere oltre. Detto questo, sottolinea Tremonti, "c'è un Johnson che ha già funzionato che è Boris".
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In Gran Bretagna spiega, "hanno fatto una chiusura fortissima, poi hanno vaccinato moltissimo e adesso aprono pochissimo. Da noi da un anno e mezzo è un casino terribile. Prima chiudi moltissimo, poi aspetti i vaccini e poi discuti su come aprire". Insomma, osserva l'economista, "io vedo oggettivamente moltissima confusione e la confusione non fa bene a questo Paese".
Infine, un'ultima considerazione: "Prendete un ragazzino delle medie, ha saltato due anni di scuola tra casa e dad. E su tre anni e due anni di medie sono una cosa molto importante. Questi sono i temi per prepararci al dopo", conclude Tremonti.