Ancora lei
Otto e Mezzo, Michela Murgia: "C'è un Beppe Grillo in ogni famiglia". Frase sconcertante, ricoperta di insulti
Stanno facendo discutere le parole di Michela Murgia sul caso-Beppe Grillo. Ospite a Otto e Mezzo su La7 è stato per primo Beppe Severgnini a contestare l'idea della scrittrice che "c'è un Grillo in ogni famiglia". "Io - ha replicato la firma del Corriere della Sera - credo che moltissimi genitori italiani abbiano le idee chiare, mentre la scuola non sta facendo abbastanza. Quando parliamo di educazione sessuale vuol dire spiegare ai ragazzi adolescenti che far ubriacare una ragazza per poi fare sesso con lei è un reato, non ci sono attenuanti in questi casi. Le giovani donne non devono avere paura a parlare, ognuno deve fare la sua parte". La questione è ormai nota: Beppe Grillo ha pubblicato un video, definito dai più "vergognoso", in cui difende il figlio Ciro accusato di stupro.
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Sulla vicenda la Murgia ha sì condannato l'accaduto scagliandosi contro Alessandro Di Battista e Paola Taverna colpevoli di aver "minimizzato", ma ha anche fatto di tutta l'erba un fascio. "Le famiglie - ha detto davanti alle telecamere di Lilli Gruber - insegnano alle figlie come non mettersi in pericolo e non ai figli come non mettere in pericolo. Se a qualche padre mostriamo il video di Beppe Grillo scopriamo cose che non vorremmo sapere". Insomma, per la Murgia tutte le famiglie hanno in casa una storia simile.
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Accuse pesantissime che i telespettatori su Twitter non hanno preso bene. "Un marito e 2 figli maschi ormai adulti. Non la famiglia del Mulino Bianco, ma men che meno quella in cui è presente un Grillo e la sua considerazione per le donne. Saranno pure sempre troppi questi individui, ma non sono in 'ogni famiglia'", replica un utente. Mentre c'è anche chi ci va più pesante: "Il video di Grillo è squallido senza dubbio ma anche le parole di Murgia sono stati indecenti, di una pochezza generalizzata, non cara Murgia, non esiste un grillo in ogni famiglia, il mondo non gira intorno alle tue idee distorte". A nessuno dunque sono piaciute le esternazioni della scrittrice non nuova a uscite di questo genere. Basta pensare al commento sul generale Figliuolo, reo di farle paura perché la divisa a suo dire la indossano solo i dittatori.