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Travaglio e Vauro, l'ultima porcheria sul "Fatto": Matteo Salvini ubriaco "buca" il coprifuoco

No, sul Fatto Quotidiano il copione non cambia. Mai. Il giornale diretto da Marco Travaglio che ancora si ostina a rimpiangere Giuseppe Conte, giorno dopo giorno, incessante, continua la sua campagna a favore dell'avvocato del popolo o presunto tale (rimpianto e ricordato solo da Travaglio) e, ovviamente, contro Matteo Salvini (o Matteo Renzi, dipende dalle "puntate"). Oggi, martedì 20 aprile, nel mirino di Travaglio ci finisce il leader della Lega.

 

Il pretesto per aprire il fuoco (notare anche il disegno) contro Salvini è la battaglia dell'ex ministro dell'Interno per spostare il coprifuoco dalle 22 alle 23, un'ora vitale per i ristoranti ai quali verrà "concesso" di riaprire alla sera dopo un anno di disgrazie. Non fa una piega: se vogliono lavorare anche a cena, i ristoranti hanno bisogno di quell'ora extra se vogliono puntare a un doppio turno. Ma la vicenda non viene trattata nel dettaglio, come detto trattasi semplicemente di un pretesto per dar contro, per l'ennesima volta, al leader del Carroccio.

 

Travaglio per l'occasione arma la matita di Vauro, il vignettista comunista, che intitola la sua ultima fatica "coprifuoco", appunto. Dunque ecco due militari e delle voci che arrivano da un punto non ben definito: "Altolà! Chi va là?", chiedono gli uomini in divisa. "Hic", risponde la voce. "Parola d'ordine". "Mojito, hic". "Cacchio di nuovo Salvini", concludono i militari. Insomma, ancora una volta - non è certo una novità - il Fatto Quotidiano fa passare il leghista come un ubriacone, con l'ormai stucchevole e trito e ritrito riferimento al Mojito. Ma Travaglio, c'è da scommetterci, sarà soddisfattissimo per l'ultimo "guizzo" firmato Vauro.

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