Dito puntato
Toni Capuozzo durissimo contro Michela Murgia: "Militari tutti golpisti, ecco la sua cultura di basso conio"
Meglio la divisa, "Se c’è una minaccia oggi in Italia, viene più dalla politica, da chi è in giacca e cravatta, non certo dai militari in uniforme”. Toni Capuozzo, in una intervista a Il Giornale, entra nel merito della polemica sulla divisa del generale Francesco Paolo Figliuolo scoppiata dopo le dichiarazioni di Michela Murgia da Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, in cui sosteneva che la spaventa avere un commissario che gira con la divisa. "Si è dato anche troppo peso a questo polemica", commenta Capuozzo. "In ogni caso le parole della Murgia mi sembrano derivino da una cultura di basso conio per cui i militari sono sempre golpisti, tutti dei Pinochet”.
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Ovviamente non è così. "Pensare che dove c'è un militare, ci sia una minaccia per la democrazia ovviamente non ha alcun senso". Quindi il giornalista dà una lezione alla Murgia quando le ricorda che "in Portogallo fu proprio l’esercito a porre fine alla dittatura e a inaugurare un nuovo corso democratico. Ma per me l’insulto più grave all’uniforme è quello che hanno ricevuto i due marò".
Un caso che non fa onore al nostro Paese. "L’Italia ha deciso di risarcire con più di un milione di euro le famiglie dei due pescatori indiani. È una notizia difficile da digerire ed è un’offesa al buonsenso. È come se Totò avesse venduto la Fontana di Trevi…”, "è assurdo che i primi a non credere alla loro innocenza siano stati proprio gli italiani. Perché il risarcimento di fatto significa questo”.
Insomma, secondo Capuozzo "è come dire: non avete fatto bene il vostro lavoro, avete scambiato due pescatori per due pirati armati e dunque è giusto che l’Italia ora paghi il risarcimento. È un’accusa troppo pesante e infamante nei confronti di due uomini che hanno sempre mostrato grande dignità nei confronti del proprio Paese. Per non parlare poi del disinteresse che la politica ha avuto nei confronti di Latorre e Girone in questi anni. Se fossi in loro sarei deluso e amareggiato…".