Campagna a rilento
PiazzaPulita, il direttore Aifa Nicola Magrini: "Johnson&Johnson come AstraZeneca? Ema ha aperto un'analisi dopo tre casi di trombosi negli Usa"
Johnson&Johnson potrebbe sollevare tanti dubbi quanto AstraZeneca, il vaccino dell'azienda anglo-svedese, adesso raccomandato agli over 60 in Italia. Come spiegato dal presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, ospite di Corrado Formigli a PiazzaPulita su La7, J&J ha lo stesso vettore virale di AstraZeneca. "C’è la possibilità che anche questo vaccino registri casi di trombosi come Astrazeneca?", ha chiesto il conduttore al suo ospite. Quest'ultimo ha risposto che sono in corso degli accertamenti da questo punto di vista.
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"L'Ema ha aperto un’analisi dopo la segnalazione di tre casi negli Stati Uniti di trombosi cerebrali con J&J - ha spiegato Magrini -. Andrà verificato se sono casi in più rispetto all’atteso. È un’incidenza bassissima e nello studio non c’era un aumento significativo, c'era uno sbilanciamento che non destava preoccupazioni. Eventi così rari e non conosciuti e totalmente imprevedibili vanno ulteriormente studiati. Dire che tutti i vettori virali condivideranno il problema è prematuro e possiamo pensare che non sarà così viste le differenze tra i vaccini”.
Pare, però, che lo stesso tipo di problema non si verifichi con gli altri due farmaci adesso in circolo, quelli di Pfizer e Moderna, i cosiddetti vaccini a Rna. Informazione confermata da Magrini, che ha detto: "Non abbiamo casistiche di questo genere. Non ci sono segnalazioni di questo tipo". In merito ad AstraZeneca, inoltre, la commissione tecnico scientifica dell'Aifa ha puntualizzato che "alla luce dei dati attualmente disponibili, non è possibile esprimere raccomandazioni circa l'individuazione di specifici fattori di rischio" che potrebbero portare a trombosi rare dopo la vaccinazione con AstraZeneca, "e nel contempo non sono identificabili trattamenti preventivi dei suddetti episodi trombotici".
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