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Otto e Mezzo, stoccata di Antonella Viola all'Ema su AstraZeneca: "Dovevano prendere una posizione chiara, servono accertamenti"
Si parla del responso dell'Ema su AstraZeneca a Otto e Mezzo. Ospite l'immunologa Antonella Viola che a riguardo non ci è andata affatto per il sottile: "Dall'Ema non è stata presa una posizione chiara". E in effetti l’Agenzia Europea per i Farmaci ha passato la patata bollente ai ministri europei della Salute, dando loro la libertà o meno di decidere se limitare l'uso del vaccino contro il coronavirus. Il caso, ormai sulla bocca di tutti, è quello del legame - definito dalla stessa Ema come "possibile" - tra il vaccino anti-Covid e le trombosi. "Gli eventi rari di trombosi cerebrale sono effetti collaterali molto rari", ma c'è un "probabile" legame e per questo "le rare trombosi vanno inserite tra i possibili effetti collaterali", ha ammesso l'Agenzia. Eppure per la Viola, in collegamento con Lilli Gruber, non si è fatto abbastanza.
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"Se c'è qualcosa che non torna, ci si deve fermare, bisogna fare degli accertamenti". E alla domanda della conduttrice di La7 se lei consiglierebbe o meno la seconda dose ha chi ha già fatto la prima non ha dubbi: "Certo non ci vedo nulla che faccia pensare il contrario, però l'Ema doveva essere chiara".
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Non a caso sono stati 62 gli eventi di trombosi celebrale e 24 di altro genere su 25 milioni di vaccinati tra Unione europea e Regno Unito. Una cifra esigua su cui però l'Ema - a detta dell'immunologa - avrebbe dovuto fare più chiarezza e non lasciare ai 18 i ministri europei in videoconferenza l'ardua decisione su AstraZeneca. Intanto Franco Locatelli, coordinatore del Cts, ha ammesso che in Italia l'uso "è preferenziale per gli over 60" e che comunque i casi di trombosi non si sono verificati dopo la somministrazione della seconda dose.
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