Edward Luttwak, "i ministri e i sottosegretari italiani nell'elenco". La bomba: mezzo governo al soldo della Cina
"Ministri e sottosegretari italiani sull’elenco della Città Proibita". Secondo Edward Luttwak c'è la mano della Cina sull'Italia, ed è di questo che dovremmo preoccuparci quando si parla di spionaggio e superpotenze. Intervistato da Formiche.net, il politologo americano ammette di non prendere troppo sul serio la spy story di Walter Biot, l'ufficiale di marina arrestato a Roma perché accusato di aver venduto a due agenti segreti russi dei documenti classificati per 5.000 euro. "Un grande classico. Mancava solo il cappello Borsalino", ironizza Luttwak. Siamo di fronte a "un tipico caso di spionaggio, di quelli che non si sentono più".
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Innanzitutto, lo stratega militare americano avanza delle perplessità su cosa Biot possa aver passato al Cremlino. In ballo ci sono 181 documenti, di cui 9 "riservatissimi" e 47 classificati come "Nato secret": "Dubito che si tratti di informazioni altamente sensibili o che mettano a rischio la Nato. Non appena diventi una spia russa, professione cui si avvicinano tanti italiani, scopri presto che i tuoi capi di lavoro hanno una sola mania - ironizza Luttwak -. Non vogliono avere informazioni, né la verità. Vogliono i documenti, quintali di documenti. E Biot lavorava in un ufficio che ne è pieno".
Resta il fatto che "oggi la Federazione russa non è una minaccia militare attiva. È molto attiva nello spionaggio, perché è un’attività che rende, e costa poco. Costa di più modificare l’ala di una serie di caccia che mantenere una burocrazia di spie". Il vero pericolo, chiosa sibillino, viene dalla Cina: "La penetrazione cinese in Italia è considerevole, senza precedenti".