Amatissima
Denise Pipitone, Federica Sciarelli e la rivelazione: "Perché sono tentata di lasciare Chi l'ha visto?"
Ora lei esordirà dicendomi che gli ascolti non sono importanti...
«Si sbaglia. Se un giornale non vende copie, lo chiudono:la stessa regola vale per la tv. Basti pensare che una volta in prime time c'erano molti più programmi di servizio pubblico, come Mi manda Raitre o Elisir ».
Federica Sciarelli (62 anni) conduce "Chi l'ha visto?" dal 2004. Con la puntata di mercoledì ha toccato il 15% di share Adesso in prima serata è rimasta solo lei, Federica Sciarelli: la panzer di Rai Tre che con il suo Chi l'ha visto? riesce a macinare ascolti dal 10% in su, persino in piena pandemia. Mercoledì scorso è addirittura volata al 15% di share, complice il caso di Denise Pipitone. «Tra l'altro più abbiamo spettatori e maggiore è la possibilità di ritrovare le persone», precisa la Sciarelli.
Come spiega il largo seguito?
«Raccontiamo casi dolorosi, ma l'accento non viene mai posto sulla rabbia bensì sulla solidarietà: il nostro programma è scritto insieme agli spettatori. Prenda il caso di Pipitone: è tutto merito di una nostra telespettatrice che, guardando noi e il canale russo, si è accorta della somiglianza tra le due donne e ci ha contattato».
Lo so bene: non si parla d'altro.
«È vero, ci hanno ripreso tutti sull'onda di un sogno che, come ho detto in puntata, sembra "troppo bello per essere vero". Io per prima spero in un lieto fine, visto che la mamma di Denise fu ospite nella prima puntata di Chi l'ha visto? condotta da me. Preferisco però andarci cauta. Credo che parte del clamore sia legato al comune desiderio di ascoltare finalmente buone notizie: ne abbiamo bisogno. Pensi che persino la mia sarta mi ha cercata per dirmi: "È lei, sono sicura che è Denise!"».
Com' è possibile che la gente sparisca in pieno lockdown?
«A volte purtroppo non sono sparizioni ma morti. Penso ai padri di famiglia che, dopo aver perso il lavoro, si sono suicidati oppure al grande problema dei ragazzi irretiti dalle psico-sette online. Le segnalazioni sono tutt' altro che diminuite: in generale si respira un desiderio diffuso di scomparire. Anziché risolvere i problemi, si fugge».
Siete andati in onda anche durante Sanremo: per sua scelta?
«Ogni anno mi propongono di fermarmi, anche perché qualche punticino glielo togliamo a Rai Uno (ride, ndr). Puntualmente, però, rifiuto: pazienza se l'ascolto sarà basso, noi dobbiamo esserci per il nostro pubblico. Sempre. Pensi che, da quando ci sono io (2004, ndr), la redazione è aperta anche al sabato e alla domenica: facciamo i turni. D'altronde se qualcuno perde un proprio caro non può mica aspettare il lunedì!».
Ma lei come fa a reggere tutto questo dolore?
«È il motivo per cui sarei tentata di lasciare il programma. Ormai ai miei occhi l'Italia è diventata un grande cimitero: dovunque vada, associo le città ai nostri casi. L'anno scorso sono stata lì lì per mollare tutto ma poi mi è stato chiesto di restare. Così ho fatto e probabilmente così farò a settembre. Inoltre amo questo programma».
Le piacerebbe tornare a occuparsi di politica?
«È da sempre la mia grande passione: la mattina mi sveglio e ascolto la rassegna politica. Ero fedelissima a Stampa e regime di RadioRadicale e i programmi tv che seguo sono tutti di politica. Non saprei però fare un talk... e sicuramente non andrei su RaiTre perché c'è già la mia amica Bianca».
Grazie a Chi l'ha visto? esistono una legge sugli scomparsi e un commissario straordinario: non parlerà di politica ma lei di fatto fa politica...
«Abbiamo lottato e vinto molte battaglie e questo il cittadino ce lo riconosce. La politica si può fare in tanti modi: con le parole e con i fatti».
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