rivelazione
Carlo Nordio a Quarta Repubblica: "Se un magistrato vuole fare carriera, deve iscriversi alle correnti"
Si parla di magistratura a Quarta Repubblica. Ospite di Nicola Porro nella puntata del 2 marzo l'ex magistrato Carlo Nordio che su Rete Quattro vuole precisare: "La maggior parte dei magistrati è estremamente indipendente. Il potere delle correnti agisce quando il magistrato vuole fare carriera, perché è vero che non vai avanti se non sei iscritto alle correnti". Insomma, non tutti sono come quelli denunciati da Luca Palamara. Di più perché l'ex magistrato tiene anche a chiarire che le prove a cui sono sottoposti non possono essere in alcun modo manomesse. "Non vorrei che sembrasse che l'ingresso in magistratura è truccato, le prove scritte che sono 3, sono incompatibili con qualsiasi forma di trucco o raccomandazione perché sono anonime. Dopo si che c'è l'accaparrarsi e la spartizione tra le correnti".
Leggi anche: Piazzapulita. "Se Draghi tocca la giustizia gli arriva un avviso di garanzia"? Davigo a valanga su Mieli
Poi, in un lungo colloquio con Libero, Nordio aveva anche tranquillizzato Mario Draghi dalla profezia di Paolo Mieli. Per l'ex toga, che di magistratura se ne intende, il nuovo premier "non corre alcun rischio, perché è così al di sopra di ogni sospetto che un'iniziativa giudiziaria contro di lui sarebbe un boomerang, ne aumenterebbe addirittura la popolarità e accentuerebbe il già notevole discredito della magistratura. Il pericolo c'è, ma è un altro". Il problema potrebbero essere alcune intercettazioni, magari fatte trapelare da qualche procura. In questo caso - spiegava - "se le intercettazioni venissero enfatizzate da qualche giornale compiacente, potrebbe iniziare un martellamento che infastidisca il primo ministro, non abituato a queste subdole aggressioni del circolo mediatico-giudiziario che hanno già fatto tante vittime".
Leggi anche: Carlo Nordio avverte Mario Draghi: "Se entra nel campo minato della giustizia, verrà indebolito"
D'altronde per il presidente del Consiglio non si preannuncia una strada in discesa. "In tempi normali un governo con un capo così autorevole potrebbe anche farcela" a passare sopra alle resistenze corporative delle toghe, "ma occupato com'è per il Covid e l'economia, non so se se la senta di rischiare".
Leggi anche: Carlo Nordio, l'assist a Giorgia Meloni: "Se si tocca la giustizia penale, la maggioranza si spacca"