Oplà
Sergio Mattarella, il "golpista": orrore di Marco Travaglio in prima pagina, roba da vilipendio
Niente da fare, al Fatto quotidiano hanno preso malissimo la caduta di Giuseppe Conte, l'unico premier nella storia italiana ad avere Marco Travaglio come suggeritore nell'ombra. Logico, dunque, che in redazione abbiano l'amaro in bocca e il veleno nella matita. La prova? La vignetta di Mannelli in prima pagina, decisamente "forte".
Leggi anche: Marco Travaglio l'ha presa bene: "Matteo Renzi? Crisi delinquenziale, invidioso allergico alla giustizia"
Dare del golpista a Sergio Mattarella è dura, anche se effettivamente è farina del sacco del Movimento 5 Stelle e dintorni (ricordate la clamorosa richiesta di impeachment avanzata goffamente da Luigi Di Maio nella primavera del 2018, nel pieno delle trattative per formare un governo dopo le elezioni di marzo? Appunto). E così il vignettista che si alterna a Vauro Senesi e Natangelo tira fuori il badile e colpisce il presidente della Repubblica proprio sotto la cintola.
Mattarella golpista, clicca qui per vedere la vignetta di Mannelli
Si parla, ovviamente, della scelta di Mario Draghi come premier incaricato. Un nome che sulla carta mette tutti d'accordo, visto lo standing e il curriculum dell'ex governatore della Bce, un profilo che sembra calzare perfettamente con la situazione drammatica dell'Italia. Soprattutto, però, la crisi è stata innescata dalla maggioranza, senza eventi esterni. Ed è stata la stessa maggioranza, o meglio quel che ne resta, a trovare la quadra intorno a un possibile Conte Ter.
Leggi anche: Gaia Tortora, "per non dimenticare". Una foto per demolire Marco Travaglio: Renzi-Conte, questa come la spiega?
Bene, si potrebbe parlare dunque di suicidio politico. Ma Mannelli, magari su imbeccata dei piani alti del Fatto, preferisce parlare di colpo di Stato. "Ho scelto il meglio, nessun dubbio e nessuna incertezza", assicura il Mattarella vignettato. Affermazione a cui segue una domanda maliziosa e tendenziosa: "Neanche un leggero senso di golpe..?". E la fantasia galoppa.