Cardinale
Angelo Bagnasco, le dimissioni di Papa Ratzinger e il rischio di un precedente: "Non è un motivo di preoccupazione"
Il cardinale Angelo Bagnasco, ex presidente della Cei e ora alla guida del Consiglio dei vescovi europei è anche arcivescovo emerito di Genova. Ai tempi della pandemia ritiene ancora fondamentale il ruolo della Chiesa e del clero italiano nel nostro Paese. Parla anche delle misure restrittive che in questo Natale prevedono limiti anche per le funzioni religiose, come anticipare l'orario della messa di Natale. "La Chiesa rispetta le misure di sicurezza previste, e nello stesso tempo sa che la dimensione religiosa non è una decorazione esterna, ma una dimensione essenziale della persona, dimensione che ogni Stato deve riconoscere come tale se vuole rispettare i cittadini. In questo orizzonte, anche la Messa di Natale a mezzanotte, quando Gesù è nato, ha un valore spirituale che va oltre gusti e contingenze". Bagnasco si sofferma anche sul caso del cardinale Becciu. "Ciò che ogni persona onesta e serena si aspetta è che l'organizzazione della Chiesa corrisponda sempre a criteri di giustizia e limpidità, così come spesso il Papa ricorda in termini di principio e con concretezza". Sul pericolo di uno scisma all'interno della Chiesa, durante il pontificato di Bergoglio spiega che, "il Successore di Pietro ha il mandato di Gesù di confermare il popolo credente nella fede. Per questo è principio e fondamento visibile e permanente della Chiesa. Questa è l'identità di ogni Pontefice che, naturalmente, porta la sua umanità concreta. In ogni epoca ci sono state spinte e pressioni anche forti sul Papa, sia da una parte che dall'altra. Ma la storia ci attesta che egli ha sempre tenuto la barra al centro ascoltando la voce del Vangelo e della Tradizione della Chiesa. Per questo anche oggi non bisogna dare troppa enfasi a paure o auspici. Certi schemi mi sembra che appartengano più al mondo dei partiti o dello stadio che a quello della Chiesa", spiega in una intervista a Repubblica.
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Infine ritorna sul pensiero che ancora oggi molti cattolici hanno ulle conseguenze delle dimissioni di Papa Ratzinger sul lungo periodo e sulla possibilità che possa creare un precedente capace di fare giurisprudenza. "Non mi sembra un motivo di preoccupazione. Ogni Pontefice è sempre stato libero di rinunciare al papato. Il gesto del Papa Emerito, Benedetto XIX, ha un grande significato per se stesso. Non mi sembra il caso di chiedersi se farà giurisprudenza per il futuro. Il vero problema oggi è aiutare l'umanità, specialmente un occidente stanco e triste, a fare spazio a Dio, a gustare la gioia della fede, a riscoprire la sua Chiesa", conclude Bagnasco.