La polemica

Piercamillo Davigo fa ricorso al Tar: "I colleghi mi hanno fatto passare per uno attaccato alla poltrona"

"Ho fatto ricorso al Tar perché la questione trascende la mia persona e riguarda la natura del consiglio". Così a Piazzapulita l'ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo, decaduto lunedì scorso dopo il voto del plenum. "Ci sono due modi di intendere - ha aggiunto -, il primo è di intenderlo come organo di rappresentanza, il secondo come organo di garanzia. La corte costituzionale ha detto che è un organo di garanzia. Chi sostiene la tesi della mia decadenza interpreta nel senso della rappresentanza. Ma interpretarlo in questo senso è difficile perché la costituzione dice che i componenti elettivi del consiglio non sono immediatamente rieleggibili. E allora che rappresentanza è se uno non essendo rieleggibile non assume personalmente nessuna responsabilità?".

Sulla decadenza di Davigo il  Tar potrebbe decidere anche tra diverse settimane. Non ci sarà infatti un decreto monocratico, che di solito viene emesso in tempi brevi, ma il Tar deciderà in composizione collegiale, con una camera di consiglio, e la decisione dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Davigo potrà rientrare in Consiglio solo se il Csm decidesse di ottemperare al provvedimento provvisorio dei giudici amministrativi.

Davigo ha spiegato  che il voto del plenum non era previsto anzi  "era inaspettato che votassero per la decadenza, perché nessuno mi ha mai fatto capire…anzi, se segnali avevo avuto in generale, era che ci fosse una maggioranza perché io rimanessi. Poi negli ultimi tempi è cambiata, ci possono essere mille ragioni. Se mi fosse stato fatto anche solo capire prima che era ritenuta problematica la mia permanenza, mi sarei dimesso io", ha poi chiosato Davigo.  Una decisione che, ha aggiunto, "danneggia la mia immagine, mi fanno sembrare attaccato alle poltrone, se c'è qualcosa a cui non sono attaccato sono le poltrone".

Venendo al merito del ricorso,  scrive Il Fatto quotidianola legge istitutiva del Csm non prevede fra le cause di decadenza il pensionamento di un magistrato; per giurisprudenza consolidata le cause di ineleggibilità e di decadenza non solo sono tassative, ma non sono neppure "suscettibili di applicazione analogica". 

Su Luca Palamara spiega: "Ci è stato detto di tutto e di più, anche articoli che non sono pregiudizialmente contrari all'ordine giudiziario sono stati nel senso di dire, beh, certo, è stata strappata l'immagine della magistratura, sembravano diversi adesso sono uguali ai politici. Io qui qualche riserva ce l'ho. I componenti del Csm che erano stati coinvolti in quella vicenda si sono dimessi e come magistrati sono sottoposti a procedimento disciplinare. Però c'erano altri due politici, i loro partiti non hanno detto, beh...i magistrati stanno rispondendo, non mi consta che i partiti abbiano detto alcunché".