Durissimo
Nicola Porro contro Federica Pellegrini: "Evviva Simona Quadrella, né lacrime né appelli patetici"
Ha usato accenti molto critici, Nicola Porro contro Federica Pellegrini. La ragione? Le lacrime copiosamente riversate dalla campionessa di nuoto dopo aver contratto il coronavirus: dopo il lungo stop a causa della pandemia era pronta a tornare a competere in vasca, appuntamento rimandato e disperazione per la Divina. E Porro continua a cannoneggiare contro la Pellegrini, questa volta con un intervento sul suo blog, dove parla della positività di Simona Quadrella. E Porro scrive: "Volete sapere come s’affronta il Covid? Come fa Simona Quadarella, azzurra di nuoto, 15 ori tra campionati italiani, europei, mondiali, Giochi del Mediterraneo e universiadi".
Dopo il tampone positivo, infatti, la Quadrella non si è disperata. "Anziché presentarsi in lacrime ai suoi fan sui social, ha pubblicato una foto su Instagram con una didascalia che trasudava ottimismo", scrive Porro. Didascalia che recitava: Adesso come non mai mi sento ancora più solidale verso tutti coloro che hanno contratto il Covid e che hanno ricominciato a lavorare per i malati e per salvaguardare il lavoro e la libertà di muoversi. Non bisogna mollare… ma continuare a pensare ai proprio obiettivi usando passione ed energia. Io guarirò o tornerò presto a regalarmi emozioni lasciandomi tutto questo alle spalle!.
Leggi anche: Federica Pellegrini racconta il dramma del coronavirus: "Stanotte sembrava mi stessero trapanando la testa"
E ancora, riprende il conduttore di Quarta Repubblica: "Per carità. Noi capiamo la frustrazione di Federica Pellegrini, che s’era tanto allenata per gareggiare a Budapest e invece ha dovuto mollare tutto. Ma il Covid, specialmente oggi, con il 95% di paucisintomatici e asintomatici, non può essere presentato all’opinione pubblica come un cancro. Specialmente per chi è giovane, forte e allenato come la Pellegrini e la Quadarella, è una passeggiata. Federica se n’è accorta dopo aver sfebbrato". Simona, però, lo ha capito subito. "Brava Soprattutto perché, caso più unico che raro, ha pensato anche a lavoro e libertà di muoversi, che forse qualcuno qui inizia a considerare attività non essenziali. Brava, perché sta affrontando il virus per quello che è nella stragrande maggioranza dei casi, specialmente per le persone in salute come lei. Brava, perché non s’è lasciata andare a peana, appelli patetici né a campagne di terrorismo sanitario", conclude Nicola Porro.