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Fabrizio Corona, uno sfogo tragico: "Sono disperato. Nina Moric è impazzita e mio figlio è fuggito"

Roberto Alessi
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«Nina è impazzita e mi odia. Carlos è scappato dalla madre, ma ora è tornato. Sono disperato non so più che cosa fare per proteggere mio figlio, credimi, sto forse peggio di quando mi hanno messo in prigione, anche se il suo ritorno improvviso mi dà una nuova speranza». La voce di Fabrizio Corona al telefono mi impressiona, ha 38 di febbre, tosse, raffreddore, fatto il tampone è pure positivo, ma sta meglio. «Un filotto di negatività, ma ne uscirò, credimi, ma per fortuna è tornato da me». Che incubo, una grana via l'altra. In più s' aggiunge una notizia che per qualcuno è puro accanimento. Leggo: «Fabrizio Corona dovrà scontare di nuovo 9 mesi che aveva passato in affidamento terapeutico, tra febbraio e novembre 2018. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Milano, mesi revocati per violazioni nel percorso di affidamento da parte di Corona, ora in detenzione domiciliare».

Uno stillicidio. Quei nove mesi è come se fossero stati cancellati. Farà ricorso. Corona è sotto a un treno, ma si fa forte: «Ne uscirò anche stavolta. Ora Carlos è tornato, gli avevo portato da Nina la valigia, tutto il mio lavoro per aiutarlo stava per essere vanificato?». I sospiri, l'affanno nella voce non sembrano forse dovuti solo al Covid. Mi fa pena, magari qualcuno può sorridere a questa parola che scrivo, "pena", per lui, ma il dispiacere è reale. Tutto questo è avvenuto dopo la pubblicazione da parte di Nina Moric degli audio delle telefonate da lei registrate in cui Corona la minaccia. La chiamo, l'ho conosciuta prima che incontrasse Corona, ci vogliamo bene, ma non risponde, per ora, posta video, foto, ma non risponde mai. Il suo legale Solange Marchignoli fa sapere all'agenzia Adnkronos di aver sporto denuncia nei confronti dell'ex marito «per tutta una serie di reati tra cui le minacce che Corona avrebbe fatto a lei» e ha dato del materiale alla Procura «chiedendo di intervenire se dovesse ravvisare dei reati».

 

L'avvocatessa conosce l'ambiente dove ha lavorato Corona, visto che ha sposato un uomo, un agente conosciuto che collaborava con Lele Mora, ai tempi d'oro. Ma torniamo a Nina e a Corona. Negli audio Corona dice a Nina: «Io penso che sono arrivato quasi al limite di venire due giorni fa e prenderti la testa e fracassartela contro un angolo in modo da ucciderti e non vederti mai più, eliminare il male che hai fatto a questo ragazzo». Quale male? Il ragazzo ovviamente è Carlos. «Carlos ha avuto problemi psicologici legati a me e alla madre», ha ammesso, «ma poi eravamo di nuovo tutti insieme e ha ricominciato a sorridere, ma ora, dopo tutto questo?». È un padre che parla, anche se le parole di Corona dette a Nina sono inaccettabili. Carlos in una telefonata alla madre dice: «Mamma, io voglio ritrasferirmi da te, stavo meglio molto meglio con te... Io voglio stare con te perché tu mi puoi aiutare a essere una persona più buona. Purtroppo io stando con il male imparo il male».

Gli parlo al telefono: «Sono tornato, ho fatto e detto delle scemenze, la colpa è solo mia. Mia la responsabilità». No, non è sua la responsabilità, è di tutti. Sono stato con Carlos qualche ora, il 5 settembre, vicino a Broni, mio padre era di quelle parti. Eravamo a casa di Andrea Bariani, creatore di giardini stupendi e proprio nel suo immenso giardino abbiamo pranzato, giocato a pallone. Suo padre lo accarezzava, lui era sereno, apprezzava il risotto. Mi sembrava un ragazzo felice, da poco diciottenne. Avevo incontrato Carlos un paio di volte prima ad agosto, sempre sereno, mi aveva anche detto che sperava che la mamma potesse tornare con il padre e glielo aveva anche chiesto. «Papà, risposa la mamma», gli aveva detto. Mi aveva colpito quanto fossimo delle stessa idea, tanto che ci avevo fatto una copertina di Novella 2000 che aveva destato un immenso clamore («Oggi mi hanno telefonato almeno venti giornalisti da tutta Italia dopo l'uscita a sorpresa di Novella 2000», mi aveva detto allora Corona).

 

«Loro due sono tutta la mia vita», mi ripeteva Nina, una donna magari fragile, ma che mi è sembrata sempre buona, dolcissima. Nina e Corona sembrava, dopo le liti, il divorzio, i processi, si fossero riavvicinati per sempre. Spero che tutto rientri, spero che Nina e Corona ritrovino la ragione per andare d'accordo. Siamo entrati in una sorta di Guerra dei Roses, ma di mezzo non ci sono mobili e una casa, ma qualcosa di più prezioso, un ragazzo che ha assoluto bisogno di due genitori e del loro amore.

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