Nel mirino

Viviana Parisi e Gioele Mondello, sotto accusa il procuratore Cavallo: "In carriera altri due casi irrisolti", precedenti pesanti

Al centro delle polemiche nel caso di Viviana Parisi e Gioele Mondello ora è finito Angelo Cavallo, il Procuratore di Patti che sta provando a sbrogliare la matassa. Daniele Mondello, marito e papà delle due vittime, ha accusato i soccorritori (e chi li coordina) di lentezze, errori e incertezze nella perlustrazione della zona vicino all'A20 Messina-Palermo, all'altezza di Caronia, dove poi sono stati ritrovati i cadaveri martoriati delle vittime: 8 agosto Viviana, il 19 Gioele, a 16 giorni dall'incidente del 3 agosto. Cavallo si difende, parlando di "correttezza delle indagini" anche se c'è chi ricorda che a ridosso dell'incidente, quando ancora non si erano ritrovati i cadaveri, affermava che c'era "per come li stiamo cercando l'ipotesi che siano morti ha solo l'1% delle possibilità".

 

 

 

Visto il tempo trascorso, il rischio è che alla fine questo giallo resti tale, senza la certezza che sia stato omicidio-suicidio o una tragica fatalità nel bosco. E non sarebbe, sottolinea Repubblica, l'unico fallimento nella carriera del Procuratore. Sul suo conto si erano sollevate polemiche per altri due casi rimasti irrisolti, l'omicidio del giornalista Beppe Alfano e l'attentato al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. "Per quest' ultima indagine - ricorda Repubblica - lui e i suoi colleghi della Direzione antimafia sono stati messi sotto accusa dal presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava, che non ha mai creduto all'ipotesi dell'attentato di mafia, arrivando anche a ipotizzare una messinscena. Cavallo, ascoltato dall'Antimafia, ha ribadito invece la "matrice mafiosa dell'attentato". Un'ombra che potrebbe venir cancellata da questo caso, che ha sconvolto l'Italia.