Filosofo

Massimo Cacciari sul caso-Berlusconi: "Dico da 30 anni che la magistratura fa politica. Sinistra in silenzio? Molto male"

Massimo Cacciari è un fiume in piena. Lo storico sindaco di Venezia non risparmia critiche al governo giallorosso, reo di essere "incapace di governare e di avere una maggioranza paralizzata". Nel mirino del filosofo ci finisce anche il Pd di quel Nicola Zingaretti che vanta "una leadership inconcludente e inconsistente". Tutte asserzioni, quelle rilasciate a Italia Oggi, che però non bastano a portare alla luce un governo di unità nazionale: "Se salta Conte si va a votare - chiarisce Cacciari - non ci sarà nessun ribaltone. Chi pensa a maggioranze diverse è sotto l'evidente effetto di un colpo di sole". Un chiaro riferimento a Silvio Berlusconi che giorni fa aveva lanciato l'ipotesi di una nuova maggioranza. Proprio a lui, dopo lo scandalo delle "sentenze pilotate", va il suo pensiero: "Hanno scoperto l'acqua calda, io sono 30 anni che lo dico, che la magistratura fa politica. La sinistra non ha commentato? Male, molto male". 

 

 

Durante la Fase 2 post-coronavirus, continua Cacciari, "speravo che partendo da una condizione di emergenza, da uno stato di necessità, Pd e M5S riuscissero a elaborare un minimo di strategia. E invece non c’è stata nessuna composizione di contrapposte visioni. Sono due partiti deboli all’esterno e deboli al loro interno. Né il Pd né il M5S hanno preso atto delle trasformazioni avvenute e l’epidemia. Invece che fare da collante ha accentuato le rispettive debolezze e messo in luce l’assenza di strategia. Il risultato è che non abbiamo un governo che governi la crisi. Siamo alla paralisi". L'unica soluzione, e parecchio remota almeno per ora, è "una rivoluzione, bisogna fare testi unici snelli e semplici, cassando migliaia di leggi. Ma non ho speranze, del resto non ci è riuscito Sabino Cassese con il governo Ciampi. Si figuri questi", liquida deluso.