Dito puntato

Carlo Nordio sul caso Palamara: "Un mercato delle vacche collaudatissimo, tutti sapevano. Farà i nomi? Bene"

"Contiguità politiche, lottizzazioni, accordi tra correnti... Quello che oggi molti autorevoli commentatori definiscono verminaio, mercato delle vacche o sistema mafioso era collaudatissimo, e noto a tutti noi. Alcuni lo hanno denunciato, altri no. Ma tutti sapevamo", Lo ammette Carlo Nordio, ex procuratore aggiunto di Venezia. Il magistrato boccia però l'espulsione di Luca Palamara dall'Anm: "Un procedimento stalinista, non gli hanno neppure consentito di parlare. Il vero scandalo poi è che Palamara parlando con un altro pubblico ministero ha convenuto che l'allora ministro dell'interno Matteo Salvini fosse innocente, ma che bisognava attaccarlo. E questo è un peccato mortale per una toga. Nessuno più crederà alla nostra indipendenza", sottolinea in una intervista a Italia Oggi.

 

 

Nordio poi svela che la logica delle correnti nella magistratura è micidiale: "Personalmente, nonostante all’interno dell Anm avessi molti avversari per le mie idee eretiche, nessuno ha mai cercato di condizionare le mie inchieste, che pure hanno coinvolto, come nel recente caso del Mose, importanti esponenti di destra e di sinistra. Ma se ambisci ai posti cosiddetti apicali la logica correntizia è ferrea. Se si libera una Procura o una Presidenza importante bisogna aspettare che se ne liberino altre tre o quattro. Cosi ogni corrente manda il meglio che ha, e avviene la spartizione. Se poi l'Ufficio è strategico, allora la lotta diventa più cruenta. Ma in genere i candidati sono tutti degni della carica.".Infine chiarisce un particolare sempre sul caso Palamara: "Quando un anno fa scoppiò lo scandalo scrissi in un editoriale che auspicavo che Palamara vuotasse il sacco subito. È un peccato che cominci a fare i nomi solo ora dopo l’espulsione, perché sembra una rappresaglia. Ma i nomi credo li farà, e sarà un bene, perché conosce contiguità politiche e lottizzazioni". Nordio boccia anche la riforma del Csm del ministro Bonafede:  "Peggio del sistema attuale. Le correnti si spartiranno i collegi elettorali in anticipo, faranno accordi di desistenza, insomma si organizzeranno come fecero i partiti nel '94 con l'introduzione dell'uninominale".