L'analisi

Alessandro Sallusti e la lettera dei sindaci Pd contro la Lombardia: "Vogliono solo coprire gli errori del loro partito"

Alessandro Sallusti smaschera i sette sindaci del Pd in Lombardia che attaccano Attilio Fontana solo per "screditare il lavoro della Regione" e "per coprire gli errori e le incapacità loro e dei loro amici di partito". Ma la questione, continua nel suo editoriale su Il Giornale, "non è essere di destra o di sinistra, ma essere o no all'altezza della situazione. Nel caso di cui parliamo, è essere lombardi (intendo all'altezza delle tradizioni amministrative e imprenditoriali di questo territorio) oppure piangina che affidano il loro destino allo Stato salvatore, cosa che andrebbe anche bene se questo Stato fosse in grado di salvarci".

 

 

Attacca Sallusti: "Non penso che la Regione Lombardia", "né che Attilio Fontana e Giulio Gallera siano angeli discesi dal cielo. Ma credo che in confronto al confuso spettacolo che offre il governo centrale siano comunque due giganti che andrebbero aiutati e rispettati da tutti". Quindi, "cari sindaci, io che non sono mai stato secessionista o iper-autonomista, ve lo dico: se gli sciacalli di Roma mettono le mani sulla Lombardia, sulla sua eccellente sanità pubblica e privata, voi salverete forse le vostre, oggi traballanti, poltrone, non i lombardi".

Infine, orgoglioso: "La vostra rielezione" non passa dal Pd ma dall'essere lombardi, "gente che fa e non protesta, che detta la linea e non la segue, che non aspetta elemosina ma si rimbocca le maniche. E che all' occorrenza urla forte un «vaffa»".