L'editoriale

Ferrara: Auguri a Renzi, degno successore di Berlusconi

Lucia Esposito

S'intitola "Ecce homo, e si chiama Matteo", l'editoriale di Giuliano Ferrara su Il Foglio in edicola oggi 22 febbraio, all'indomani della formazione del nuovo governo. L'Elefantino fa gli auguri di buon lavoro a Renzi che definisce "degno successore del Cav". Per niente dispiaciuto dalla squadra di governo che definisce "perfetto". "Un garantista come Orlando alla Giustizia, un competente sviluppista all'Economia, l'ottimo Pier Carlo Padoan. Un uomo di partito e di coop al lavoro, Poletti. Una giovane donna al posto del bollito Mauro, la Difesa alla Pinotti. Un altro ragazzo all'Agricoltura, Martina. E poi metà donne e qualche omaggio (Interni, Infrastrutture, Sanità) alla politica d'antan e chissenefrega. Franceschini accontentato con la Cultura e chi dice che debba fare male? debba fare male?". Secondo Ferrara adesso Renzi non ha più alibi "adesso piò tutto e se evita di litigare con il Cav e con i suoi discendenti pronti alla bisogna e se non si fa fregare dai burocrati allora le cose per questo paese rischiano di mettersi meglio di quanto non ci si potesse aspettare prima della formazione di questo governo".  Il consiglio Secondo Giuliano Ferrara Renzi ha vinto una battaglia politica e, scrive Ferrara "non l'ha vinta promettendo di smantellare Berlusconi ma andando dalla De Filippi e da Briatore". Il direttore del Foglio si sbilancia e afferma che da Renzi avrebbe accettato anche la Bonino, Gino Strada, Saviano "ma è stato lui a non accettarli. E questo mi ha ricolmato di eccitazione ai limti dell'euforia". Infine, il consiglio: "Renzi farà cazzate, perché come abbiamo sempre detto è anche un po' cazzaro. Ma se sta attento a non litigare con il Cav se non per finta, coautore diq questo capolavoro che ha metà dei suoi anni, ce la farà a precostituire il terreno finalmente emancipato dai detriti politici della Prima Repubblica, santa e benedetta, che non hanno voluto né restaurare né costruire. Ora tocca ai quarantenni veri che rispettano gli ottantenni, perché non hanno il cursus honorum ma sono stati presidenti di provincia  e hanno corso la cavallina della politica con passione. Il governo Leopolda è il miglior governo possibile.