La vendetta satirica

Travaglio cede al bunga bunga. A fumetti

Ignazio Stagno

Quelli della Gunther Reform Holding Spa lo sanno che la vendetta è un piatto che va servito freddo. E infatti per consumare la propria hanno atteso oltre un mese. Soltanto che, invece di servirla in tavola, l’hanno servita in tavole. Per la precisione in tavole a fumetti, che “Libero” vi mostra in anteprima e che nelle prossime ore saranno disponibili in versione integrale sul sito www.bowlab.it. Protagonista di queste tavole a colori, disegnate da un autore che si cela dietro lo pseudonimo di Wild Dog, è il massimo campione italiano del giustizialismo mediatico: Marco Travaglio. Il quale, nella circostanza, è anche la vittima della vendetta. Per venire a capo dell’intricata vicenda occorre fare un piccolo passo indietro.  L’antefatto - Il 31 dicembre del 2013 Travaglio pubblica sul “Fatto” un editoriale fortemente ironico in cui disapprova l’ingresso nel consiglio d’amministrazione del quotidiano “L’Unità” (a cui Travaglio ha lungamente collaborato) di Maria Claudia Ioannucci, ex senatrice di Forza Italia nonché amica e legale del faccendiere Valter Lavitola. Il biasimo e il sarcasmo travaglieschi si estendono a un cane, un pastore tedesco di nome Gunther, intestatario della società italiana citata all’inizio di quest’articolo, la Gunther Reform Holding Spa, la quale, gestita dall’immobiliarista Maurizio Mian, detiene il 18,8% delle quote del giornale fondato novant’anni or sono da Antonio Gramsci. La Gunther Reform dispone di un capitale di diversi milioni di euro proveniente dall’eredità di Maria Gabriella Gentili (dell’omonima casa farmaceutica): soldi, come detto, intestati al cane Gunther ma amministrati dal pisano Maurizio Mian, che della signora Gentili è il figlio. «Il cane Gunther, intestatario dell’italianissima società del socio-immobiliarista Maurizio Mian Gunther Reform Holding Spa, a mezzadria fra Pisa e le Bahamas», ha scritto Travaglio nel suo articolo, «ha dato la sua approvazione (alla Ioannucci, ndr) abbaiando tre volte al sol dell’avvenire». Circa quaranta giorni dopo averne subito il dileggio, la Gunther Reform ha reso a Travaglio la pariglia.  Il fattaccio - Nelle vignette realizzate da Wild Dog si vede l’arguto Marco accettare un invito a Miami rivoltogli dal cane Gunther. Giunto, pur tra mille titubanze, in Florida, dove la Gunther Reform ha una delle sue sedi, Travaglio - di cui nel fumetto vengono ricordate le variegate collaborazioni («Ha lavorato con Montanelli, con Enzo Biagi in Rai, al “Borghese” settimanale di destra, a “Repubblica” e infine a “L’Unità”») dimenticandosene però una fondamentale, quella a “La Padania” - viene sottoposto a tentazioni di ogni tipo, soprattutto sessuali. Finché, abdicando per una volta alla sua proverbiale integrità morale, non cederà alle lusinghe del piacere. Il tutto sotto gli occhi benevoli del cane Gunther.  Marco gradirà il fumetto? Improbabile. Eppure un modo sicuro per far sì che lo apprezzasse c’era: fargli incontrare, anziché il cane Gunther, il disneyano ispettore Manetta. Tanto è un cane pure lui. di Giuseppe Pollicelli