L'intervista

De Filippi: Vi racconto i miei 20 anni in Tv

Lucia Esposito

 Oggi giovedì 5 dicembre Maria De Filippi compie 52 anni. Di questi ventuno li ha passati in televisione e, in una lunga intervista al Fatto Quotidiano, ripercorre la sua vita "dentro la scatola". Alla fine confessa: "Non so se mi ha fatto bene umanamente. Trascorri il tempo dentro una scatola e la tua vita è esattamente ciò che fai. Se mi togli dal guscio non so che fare, fatico e non vedo l'ora di tornare". La De Filippi ripercorre i momenti per l'attentato in via Fauro: "Una paura così non l’ho mai provata. Maurizio era pazzo di gioia perché era sopravvissuto e io lo guardavo basita: ‘Ma tu hai capito che può riaccadere?’. Lui ringraziava il cielo di essere vivo e invece io pensavo ‘possiamo morire domani’. Per eliminare il terrore c’è voluto tempo".  Ammette, anche se le fa paura a dirlo "che con lei è cresciuta più di una generazione. Mi attribuiscono calcoli e intenzioni, ma la verità è che ho fatto vedere solo quello che mi incuriosiva".  Il debutto - La De Filippi racconta come si è ritrovata da dietro le quinte alla conduzione del programma: "Lella Costa andò in maternità, organizzammo dei provini per sostituirla e ci accorgemmo che nessuno si relazionava con i ragazzi come individui. A quel punto decisero di mandarmi in onda ma rappresentavo un'anomalia e non corrispondevo in alcun modo all'immagine di Canale %. Secondo i dirigenti non avevo la fisioniomia adatta e ci fu un po' di burrasca ma Maurizio tenne duro.  Parla del suo rapporto con Berlusconi e Pier Silvio: "Sono due film diversi. Silvio l'ho conosciuto superficialmente e non so come lavoro. Il figlio è sicuramente un ragazzo molto prudente e riflessivo nel muoversi. Lui fa il suo lavoro e io faccio il mio. Fino a quando sono convintoa del mio vado avanti. Se non lo fossi più ci separeremmo. Senza dubbi. Quando dico che resterò fino a quando ci sarà un rapporto di fiducia è vero. Se Pier Silvio prende delle decisioni che con me non c'entrano nulla, non si può preterndere che io viva bene la cosa". E quando il giornalista le chiede se l'approdo a Real Time con Amici sia un "prodromo di una separazione, risponde: "Ho due anni di contratto e spero di continuare a fare le trasmissioni che mi interessano. Da altri prodotti vorrei rimanere alla larga. Fascino, la mia società, non è Endemol che fattura programmi a Mediaset e vive di conseguenza. Fascino sono io in prima persona. Metto la mia faccia sui programmi che mi piacciono. Se non mi piacciono, non la metto. Se diventassi solo un volto che Pier Silvio sovrappone a un programma qualunque, con una stretta di mano, il rapporto terminerebbe". La telefonata . Poi rivela: "Due settimane fa mi ha telefonato Cairo: "È vero quel che si dice in giro su di lei? Perché se è vero, io sarei molto interessato a incontrarla". È stato gentile, l’avevo visto una sola volta 30 anni fa. Non ho niente contro La7, ma lavorare a Mediaset non significa essere deficienti. Se 7 milioni di persone vedono un programma non si può pensare siano tutti idioti e a Canale 5, fino ad ora, io mi sono sempre sentita più che libera. E ancora: "Mesi fa mi aveva invitato Gad Lerner come ospite. A L’infedele sarei andata, ma Mediaset non concesse la liberatori". E se arrivasse la proposta di un broadcaster straniero? La De Filippi risponde: "Avrei molta curiosità, ma con l’estero il canale è aperto. C’è posta per te lo abbiamo venduto in 23 paesi, Amici è sbarcato negli Usa, Messico e Spagna. Lavoro sulla web tv e sull’innovazione. Le generaliste non dureranno per sempre, solo in Italia ottengono ancora quei numeri". A fine intervista, una conclusione che ha un sapore amaro: "Prima ti cacciavano se non funzionavi. Oggi può accaderti anche se funzioni. Ecco cosa è cambiato. Ecco come mi sento».