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Giorgia Meloni a PiazzaPulita, la verità sul blocco navale con cui sbugiarda Corrado Formigli

Caterina Spinelli

Lungi da noi voler fare i maestrini col collega Corrado Formigli. Però l' altro giorno a Piazzapulita, programma da lui condotto su La7, è stato artefice di uno scambio di persona: non si sa come, ha confuso un politico donna di destra dai capelli biondi con un politico maschio e pelato di sinistra. E ha fatto a lei una domanda che avrebbe dovuto essere posta all' altro. Intervistando il leader di Fratelli d' Italia Giorgia Meloni, le ha mostrato la foto di una bimba, Alima, reduce da un lager libico, scampata a un naufragio grazie all' intervento di una ong e infine giunta in Europa. «Quando penso a sua figlia o a mio figlio», avverte il giornalista, «credo che tutti abbiamo dei sogni nei confronti di questi bambini. Perché Alima non ha diritto ad avere almeno una chance nella vita come ce l' hanno sua figlia e mio figlio?». E ancora: «Se noi dovessimo applicare le regole che lei vuole, come il blocco navale delle navi delle ong, questa bambina non avrebbe la possibilità di venire in Europa e si troverebbe in un lager in Libia». La Meloni non ci sta e replica: «Guardi, Formigli, lei non ha ancora avuto la pazienza di leggere le mie proposte. La sua domanda è sbagliata». Al che il conduttore attacca: «Io non le sto dando patenti sulle sue risposte. Lei non dia voti alle mie domande. Io la maestrina non me la faccio fare da lei». Va bene, non diamo voti a Formigli. Però proviamo ad analizzare. La sua idea si basa su due presupposti: i bambini africani dovrebbero avere gli stessi diritti dei bimbi europei (e su questo non possiamo che essere d' accordo). E se non è così, la colpa è dei partiti di destra, come Fratelli d' Italia, che vogliono limitare l' immigrazione. al governo chi c' è? A prescindere dalla radicalità della tesi, essa non tiene in conto un aspetto elementare: al governo in Italia non c' è la destra, ma sinistra e grillini. Le foto di bambini sofferenti, denutriti, malati andrebbero mostrate dunque a Zingaretti e a Conte che, oltre ad aprire i porti, non stanno facendo alcunché di concreto per sostenere i Paesi africani (magari favorendo investimenti in loco, come fa la Cina). Cosa diavolo c' entra la Meloni che, in anni in cui poltronisti vari si alternavano sugli scranni del potere, è stata l' unica a non essere mai stata al governo? Mettiamo però che il conduttore abbia ragione e che il vero modo per aiutare i bimbi africani sia accoglierli da noi: ritiene davvero che l' Europa possa farsi carico di tutte le Alima del Continente nero, delle decine di milioni di bimbi che sono in condizioni di denutrizione, povertà, mancata igiene e istruzione? Con tutto l' amore per quelle creature, che senso ha fare di Alima il simbolo di milioni di suoi coetanei che, per ovvie ragioni, non potranno mai giungere in Europa? Non è ideologico strumentalizzare il suo volto e la sua storia per sostenere la tesi immigrazionista? Chiediamo, perché anche a noi è lecito far domande scambio di persona Se ci è concesso, c' è un ulteriore limite nella tesi di Formigli. Ed è nell' idea che il blocco navale impedisca a prescindere ai bambini africani di trovare protezione in Europa. È la stessa Meloni a smontare questa ricostruzione: «Il blocco navale», spiega infatti al giornalista, «prevede che si aprano hotspot per valutare chi ha diritto a essere rifugiato. L' hotspot lo puoi portare anche in Tunisia». Insomma, il blocco navale non vieta ai veri profughi di giungere nel nostro continente, anzi crea dei corridoi umanitari, fa in modo che approdi sul nostro territorio solo chi ne ha veramente titolo, e quindi magari anche un' Alima, portata via dal papà che fuggiva dalla guerra in Sudan. Ma vogliamo credere che quello di Formigli sia stato un problema di (s)vista: doveva avere gli occhiali appannati e forse ha letto male la proposta della Meloni, o forse ha immaginato che Zingaretti si fosse fatto crescere una zazzera bionda, come Trump e Boris Johnson di Gianluca Veneziani