E' morto Aldo Coppola, il famoso hair stylist
Aldo Coppola, l'hair stylist milanese famoso nel mondo, è morto la scorsa notte nella sua casa a Milano. Lo ha riferito un delegato della famiglia. Coppola aveva 73 anni. Nel mondo dell’altra moda e dello showbiz non c'è testa che conti che non sia passata per le mani sapienti di Aldo Coppola, dei suoi più stretti collaboratori o di qualcuno cresciuto alla sua scuola. Perchè Coppola, partito a 12 anni, negli anni '50, dal salone del padre perché svogliato a scuola, è diventato l’hair stylist italiano più famoso nel mondo, con un impero da 22 milioni di euro di fatturato e oltre 1.000 dipendenti. Aldo, fiaccato da un tumore alla prostata con cui ha combattuto per 15 anni senza perdere un briciolo della sua creatività, è diventato il made in Italy dell’acconciatura. Guarda le foto nella Gallery Baby-campione - A 15 anni aveva vinto il primo campionato italiano dell’acconciatura femminile. Da allora non ha mai smesso di inventare, plasmare, lanciare mode, dettare tendenze. Nei suoi saloni o sotto le sue forbici è passato chiunque contasse davvero: premi Oscar, top model, politici, first lady. Qualche nome? Sophia Loren, Naomi Campbell, Donna Jordan, Monica Bellucci, Linda Evangelista, Sophia, giusto per citarne alcuni. Anche se la testa che aveva amato di più, confessava in una recente intervista, era quella dell’attrice francese Anouk Aimèe. Aveva iniziato a lavorare quando ancora non esistevano i becchi d’oca e si usava la retina per asciugare i ricci fissati con le forcine. Aldo si riteneva fortunato, vinceva tutti i concorsi e tante, troppe idee gli ronzavano in testa. E molte, quasi tutte, le avrebbe realizzate. Si fece subito notare inventando pettinature da sogno. La passione per l’ideazione di acconciature fantastiche si concretizzò nei primi anni settanta, quando iniziò a collaborare con alcuni settimanali femminili. Nel 1961, Biki lo chiamò a pettinare le modelle che avrebbero sfilato a palazzo Pitti, a Firenze. Ma in pochi anni, i 'suoì capelli sarebbero caduti sugli abiti di Armani, di Versace, di Ferrè, di Valentino, di Moschino e di tutti i più importanti stilisti di haute couture. A vent'anni Aldo aveva da tempo lasciato il salone del padre, si era sposato con la 16enne Franca, sua compagna inseparabile per tutta la vita, e meditava di aprire un salone tutto suo in via Manzoni. E lo aprì. Le collaborazioni con la stampa si intensificavano e la giornata di Aldo era sempre più complessa: il lavoro in salone affiancato a quello redazionale, le creazioni per il Cosmoprof e le sfilate, gli art book e i calendars che nascevano da una stretta collaborazione con L’Oreal. Nel salone lavoravano 60 persone, troppe per non generare difficoltà di ogni tipo. Per questo Aldo decise di aprire due nuovi saloni: il fratello Antonio avrebbe gestito quello di via Mascheroni, mentre un’altra equipe quello di piazza San Babila. L’attività cresceva quasi automaticamente e Aldo diede un’altra svolta: la creazione di una propria linea di prodotti per capelli per poter disporre di materie senza dipendere da fornitori esterni. Per lo stesso motivo, in risposta a necessità concrete, si dedicherà alla formazione professionale e aprirà un’agenzia di servizi per hair and make-up per campagne pubblicitarie e fashion show. Aldo ha dettato tutte le principali mode delle acconciature degli ultimi 30 anni. Dopo aver scolpito le teste in acconciature volanti e faraoniche, aveva deciso di 'spettinarlè e poi ancora di liberarle dai fronzoli con tagli scalati. Aveva abolito le tinte chimiche troppo aggressive per coloranti naturali. Insomma era il guru degli hair stylist.