Estremo

Mario Giordano svela come fu assunto da Vittorio Feltri: "Gli scrissi una lettera, lui non la lesse e così..."

Giulio Bucchi

Il primo contratto "pesante", Mario Giordano lo deve a Vittorio Feltri. Il conduttore di Fuori dal coro, uno dei programmi di informazione più esplosivi non solo di Rete4, ma di tutta la tv nazionale, lo riconosce a Italia Oggi individuando nel direttore di Libero uno dei suoi maestri: "Lavoravo alla Informazione, che chiuse nel 1995. Ero disoccupato con due figli a carico. Mi arrangiavo e cercavo lavoro ovunque. Scrissi a Feltri, all'epoca direttore del Giornale, una lunga lettera che ovviamente lui non lesse mai. Poi gliene scrissi un'altra, di sole tre righe, ironica, in cui incolpavo le Poste italiane di non avergli consegnato la prima". Leggi anche: "Mio padre era fascista, sapete cosa ne penso?". Feltri, orgoglio a Fuori dal coro "Quella gli piacque - prosegue Giordano - e mi fece fare un articolo di prova su Giorgio Fossa, candidato alla presidenza di Confindustria. Andai nella sua fabbrica di Gallarate, scrissi un ritratto, lo mandai a Feltri. Mi ritrovai in prima pagina sul Giornale della domenica. E poi venni assunto". Feltri, aggiunge Giordano, "mi ha insegnato a fregarmene di tutto e di tutti e a dire quello che bisogna dire. È stato il maestro di una sana anarchia". Quella che si respira anche nello studio di Fuori dal coro.