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Roberto Saviano ancora contro Matteo Salvini: "Ha lasciato macerie e clima terribile"

Gloria Gismondi

"Non credevo di arrivare a quarant'anni. Quando è accaduto tutto quello che mi è accaduto avevo 26 anni, e anno dopo anno sembrava qualcosa che strappavi al destino, a una condanna. Quindi non ci pensi più", ha raccontato lo scrittore Roberto Saviano, a due giorni dal suo quarantesimo compleanno, in un'intervista a Circo Massimo su Radio Capital.  Saviano ha poi proseguito il racconto in un'altra intervista, questa volta rilasciata sul Venerdì di Repubblica: "Fu un momento incredibile quando mi dissero di fare testamento. Non avevo ancora compiuto 27 anni. Ero in una caserma, lo ricordo come ieri, presi ridendo questa richiesta ma poi, mentre scrivi, inizi a fare una valutazione della tua vita. Tuttavia dall'altro lato ti fa sentire la sindrome d'assedio, e in una dimensione in cui la tua vita spesso viene vista come prova dell'essere un traditore o un bugiardo, perché se fossi davvero a rischio saresti morto. Ti devi sentire in colpa perché non sei morto, perché sei vivo", ha confessato l'autore di Gomorra. Leggi anche:Roberto Saviano e la cocaina, una sconvolgente teoria: "La nostra è una vita di m***, e così..." "Non urlo allo scampato pericolo - dice in riferimento a Matteo Salvini non più al Viminale -. La sua strategia oggi sembra perdente, ma in realtà il vero tema rimane che la politica non sta affrontando i nodi. Ovviamente senti un pezzo di istituzione che non è lì a puntarti, ma se devo dirti che sento che è cambiato qualcosa... no. La pressione e l'essere ancora nel mirino lo sento ancora, le parole sempre più violente di Salvini continuano a tenere le persone, in uno stato di tensione. Io non ho paura. Il nuovo governo deve lanciare immediatamente messaggi in controtendenza. Le macerie lasciate da Salvini e il clima terribile creato da Salvini... ecco, se questo governo vuole essere in controtendenza, deve immediatamente capire dove andare", ha concluso deciso Saviano.