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Vittorio Sgarbi al fianco di Vittorio Feltri: "Cosa non capisce chi si indigna per il pezzo su Camilleri"

Cristina Agostini

Li chiama "anime belle" - Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi - Vittorio Sgarbi. Loro "si indignano con Vittorio Feltri e si autosospendono (bizzarra formula diversa dalle dimissioni) dall'Ordine nazionale dei giornalisti, ritenendosi incompatibili con l'iscrizione all'albo professionale del direttore di Libero". Colpevole per l'articolo su Andrea Camilleri.  Feltri ha detto, riprende Sgarbi, "Mi dispiace se Camilleri muore. Però mi consolerò pensando che Montalbano non mi romperà più i cog... Basta, mi ha stancato". "Quindi, letteralmente", sottolinea il critico d'arte, "rammarico per le condizioni di salute della persona, insofferenza per Montalbano che è una creatura letteraria, come Harry Potter, come Don Rodrigo, come Jago. Pare più grave quello che loro due dicono di lui, soprattutto in considerazione del fatto che l'articolo 21 della Costituzione garantisce la libertà di critica, anche severa, adottata da Feltri. «Quel terrone che ci ha rotto i cog... per noi figli del Sud è inaccettabile. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia»". Leggi anche: "Camilleri in punto di morte. Chi è, cosa penso di lui". La parola a Vittorio Feltri Peccato che Feltri, continua Sgarbi, "non ha neppure usato la parola «terrone» nei confronti di Camilleri, si è limitato a manifestare antipatia per il personaggio di Montalbano".