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Marco Travaglio, la patetica battuta sulla patata e Matteo Salvini: a cosa si è ridotto per il M5s

Davide Locano

Contro la Tav, stando a un recente sondaggio proposto a PiazzaPulita di Corrado Formigli, è rimasta una riserva indiana: il 25% degli italiani. Tra questi, i vertici del M5s. Dunque anche Marco Travaglio, il quale torna - ancora! - sulla questione nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano di venerdì 15 febbraio. E per difendere la Tav, ovviamente, attacca Matteo Salvini, il leader da cui è ossessionato, al quale riserva ogni stilla della sua sapienza giornalistica: deve picchiare duro contro il leghista, nel vano tentativo di stoppare la crisi di consensi che travolge i suoi grillini. E dunque eccoci al suo editoriale dal titolo "Matteo Pitagorico". Insomma, più che difendere la Tav attacca il ministro dell'Interno. Sai che novità. Dopo un pippone introduttivo in cui Marco Manetta spiega quanto sia importante quella relazione costi-benefici bollata come truffa addirittura dal commissario designato a vergarla, Travaglio insiste sul fatto che Salvini abbia detto che "più le merci e le persone viaggiano veloci, meglio è". Indiscutibile per tutti. Ma non per Travaglio, che per confutare la tesi salviniana si mette a fare cabaret di infimo livello. Leggi anche: "Abruzzo, voto comprato": Travaglio, l'ultimo insulto a Salvini "Ma può darsi che il Capitano, oltre ai noti poteri traumaturgici, disponga anche di virtù medianiche e riesca a colloquiare con le rape, le patate, i pomodori, i ravanelli e le mozzarelle (soprattutto di bufala, suo ramo di competenza), apprendendo dalla loro viva voce che sulla tratta Torino-Lione adorano l'ebrezza della velocità". E ci si ferma qui, nel riportare l'editoriale di Travaglio. Ci si ferma al passaggio citato qui sopra, nel quale il direttorissimo grillino ipotizza dialoghi tra Salvini e ortaggi per dire che ha ragione lui (ovvero Travaglio, ovvero i grillini). Notevolissima anche la freddura sulla mozzarella di bufala (notevolissima in peggio). Non c'è niente da aggiungere.