bufera
Enrico Mentana contro Elio lannutti, lettera a Luigi Di Maio: "Antisemitismo, sai cosa devi fare con lui?"
Enrico Mentana ha fatto scoppiare un vero e proprio caso mediatico per l’incriminato tweet del senatore Cinquestelle Elio Lannutti. Dopo la bomba anti-semitismo, il direttore del Tg La7 non ci ha pensato due volte, così ha deciso di pubblicare sulla nuova testata online Open una lettera aperta a Luigi Di Maio, rammentando al vicepremier di prendere le distanze dal senatore. Come riporta Il Fatto, Mentana ha definito i Protocolli dei Savi di Sion “una bufala epocale” (non che ci volesse un genio per capirlo) e di fatto è stato il primo a metterci la faccia rivolgendosi direttamente al vicepremier, al quale ha detto: "Onorevole Di Maio, lei guida la prima forza politica del paese, scelta da un terzo degli elettori (…) tra pochi giorni, immagino, pronuncerà parole sentite e sincere in occasione del giorno della memoria, (…) sarebbe secondo me importante che prima di quel giorno lei separasse i destini del suo movimento da quello di un vostro eletto, il senatore Lannutti, capace ancora ieri di citare il complotto ebraico mondiale dei Protocolli dei Savi di Sion, quella che il linguaggio del nostro tempo chiamerebbe la fake news più foriera di odio e morte nella nostra storia". Di Maio dal suo canto ha preso le distanze, ma questa mossa non ha quietato Mentana, poiché il direttore ha ribadito come non si possa tenere all’interno del Movimento chi sostiene simili assurdità. Certamente bisognerà vedere anche quali posizioni prenderanno gli altri onorevoli 5 stelle e gli stessi membri del governo dopo il “polverone Mentana”. Intanto Lannutti, forse avendo capito di averla fatta grossa, ha fatto un passo indietro, ritrattando tutto con un post su Facebook: “Poiché non avevo alcuna volontà di offendere alcuno, tanto meno le comunità ebraiche od altri, mi scuso se il link ha urtato la sensibilità. Condividere un link non significa condividere i contenuti, da cui comunque prendo le distanze. Ci tengo a sottolineare che non sono, né sarò mai antisemita”. Mentana, incalzato dal giornalista del Fatto, ha spiegato che il vero problema in questa vicenda non è l’antisemitismo bensì “l’assenza di memoria storica”. Infatti ha dichiarato: “Possibile che tutti si interessino del terrorismo rosso e degli anni '70 perché abbiamo arrestato il comunista Battisti e poi un parlamentare scrive una cosa simile e nessuno ne parla?”. Idee ripugnanti, soprattutto se si riflette sul fatto che siano state condivise da un rappresentante della politica italiana. In tutto questo però potrebbe assestarsi anche un lieto fine: in prossimità del 27 gennaio, riflettere su una simile dichiarazione indubbiamente avvalora l’importanza di celebrare la Giornata della Memoria.