Controcorrente

Alessandro Sallusti: "All'iniziativa di Matteo Salvini non ci saremo. Né noi né loro"

Cristina Agostini

"Noi non ci saremo", no. Alessandro Sallusti bacchetta Matteo Salvini che per promuovere la manifestazione di piazza convocata a Roma l'8 dicembre "ha lanciato una campagna pubblicitaria con i faccioni di personaggi ostili alle politiche leghiste - da Saviano alla Boldrini, da Juncker a Macron e alla Boschi - e sotto la scritta: Io non ci sarò". Perfetto, scrive il direttore de Il Giornale nel suo editoriale, "pure simpatico nel giocare sull'ovvio con i nemici di sempre, per stuzzicare la pancia dei suoi sostenitori e distrarre da questioni meno ovvie. La notizia, però, è che noi non ci saremo ieri lo ha detto chiaramente una parte consistente di quel popolo che alla Lega (da sempre) e a Salvini guarda con interesse e fiducia e che oggi si sente tradita dall'appiattimento di quella stessa Lega alle demagogiche e sinistrorse politiche economiche e sociali dei Cinquestelle".  Leggi anche: "Fazio, ma tu e la Isoardi...?". Crozza, lo schiaffo a Salvini: allusione spintissima E, affonda Sallusti: "Non è che sei nel giusto perché sabato a Roma non ci sarà Saviano, è che stai sbagliando (a sostenere Di Maio) se non ci saranno gli stendardi degli industriali, degli artigiani e dei commercianti, cioè di chi lavora e produce e dovrebbe  essere per questo al centro delle attenzioni". E "con il suo album delle figurine di chi non ci sarà, Salvini sta mettendo sullo stesso piano chiunque, per motivi diversi, non ci sarà, cioè l'Italia migliore e i no Tav, i lavoratori e i fannulloni".