L'ultima testimonianza
Sergio Marchionne, l'indiscrezione: i medici di Milano erano contrari all'operazione
Una malattia tenuta nascosta, poche informazioni sugli ultimi giorni di vita, poi le dichiarazioni dell'ospedale di Zurigo e quelle di Fca: la morte di Sergio Marchionne, insomma, è ancora avvolta da diversi misteri. E questi dubbi sono stati elencati da Paolo Madron su Lettera43, dove ci si dilunga su quelli che sono i punti oscuri della vicenda. Il primo è relativo alla clinica di Zurigo e al comunicato con cui ha fatto sapere che Marchionne era in cura da un anno presso la struttura per "una grave malattia". Ci si chiede perché i sanitari non abbiano precisato la natura della malattia. Una domanda legittima poiché anche la patologia tiroidea di cui soffriva il manager e per la quale da tempo assumeva farmaci può essere classificata come "grave malattia". Dunque, Madron si chiede perché Marchionne si è recato in due occasioni in un noto ospedale milanese dove gli è stato diagnosticato un sarcoma invasivo alla spalla: non si fidava del tutto dei medici svizzeri? Leggi anche: "Perché la polizia non indaga?": Marchionne, bomba dell'esperto svizzero E ancora, Madron rivela che i medici milanesi erano contrari all'intervento chirurgico in seguito al quale sono sorte le complicazioni che avrebbero condotto Marchionne alla morte: perché i colleghi svizzeri hanno deciso di procedereanche se sconsigliati da quelli italiani? Circostanza, quest'ultima, che riporta alla mente le parole del padre di Manuela Battezzato, il quale ha lasciato intendere che se Marchionne si fosse curato in Italia, forse, sarebbe ancora tra noi.