Pernacchie a non finire
Roberto Saviano, una fine oscena. Chi risponde al suo appello contro Matteo Salvini: umiliato
Quando Roberto Saviano ha scritto a Repubblica per chiedere agli intellettuali italiani di "non tacere più" e di scendere in campo contro Matteo Salvini, sicuramente sognava un inizio più scoppiettante. L'appello dell'autore di Gomorra, finora, ha raccolto più pernacchie (specie dal Fatto quotidiano) che adesioni e la pagina che Repubblica dedica oggi all'iniziativa è, per la verità, di una certa mestizia. Leggi anche: "Vi spiego perché Saviano mi mette tristezza", Salvini lo affossa così Tra i primi firmatari vip spiccano oggi la scrittrice italo-tedesca Helena Janeczek (vincitrice del Premio Strega 2018) e il collega Stefano Massini. Non se ne vogliano: certamente non due nomi in prima fila nella scena intellettual-politica italiana. La prima ricorda come "youtuber e cantanti" abbiano finora preso posizione, "con toni a volte aspri". E che nel lotto ci siano anche "campioni del calcio come Francesco Totti e Claudio Marchisio", che si sono schierati a fianco dei rifugiati. Massini invece punta il dito contro il Pd, di fatto sparito dalla scena, e i cui vertici dovrebbero, spiega, "vergognarsi profondamente". E poi? Stop. Repubblica propone le lettere di qualche sostenitore "comune" (docenti universitari, educatori, medici, il direttore di Azione Nonviolenta). Un po' poco, come fronte anti-Salvini. Vuoi vedere che tutta questa indignazione, in Italia, non c'è?