Paranoia buonista

Bruno Vespa e il "Salvini assassino": "Di chi è la colpa se i migranti muoiono", sinistri asfaltati

Giulio Bucchi

Fatta la legge, trovato l'inganno. Vale in Italia come in Europa, e Bruno Vespa nel suo editoriale sul Quotidiano nazionale parte proprio dalla "secca e sgradevole" realtà. Emmanuel Macron ha messo nel sacco Giuseppe Conte sull'immigrazione. Il "dettaglio" diabolico nel documento redatto dopo ore di drammatiche tensioni e trattative estenuanti dai paesi membri dell'Unione europea è contenuto nell'articolo 6: "Coloro che vengono salvati a norma del diritto internazionale dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli stati membri, unicamente su base volontaria". Eccolo qua, il veleno nella coda che probabilmente farà saltare il banco. "La base volontaria è un trionfo dei Paesi dell'Est che non intendono prendersi un migrante che sia uno - sottolinea il conduttore di Porta a porta - e soprattutto non c'è nulla di concreto che lasci immaginare una ragionevole distribuzione degli arrivi nei diversi Paesi europei". Anche l'unico risultato concreto strappato dall'Italia, i 500 milioni di euro di fondo comune europeo da investire in Africa per arrestare l'emergenza migranti, impallidisce di fronte "ai 6 miliardi concessi alla Turchia" per bloccare un altro flusso di migranti, quello che arriva via terra direttamente in Germania. E anche questo, non è un caso. Su un punto però Vespa non transige: "Se i migranti continueranno a morire, come è accaduto anche ieri, sarà sempre più colpa dell'Europa e sempre meno dell'Italia", con buona pace di chi da sinistra si è affrettato a dare dell'assassino a Matteo Salvini.