sono una setta
Vittorio Sgarbi, ecco cosa fanno i grillini quando li incrocio al quirinale: "Luigi Di Maio? Spero duri poco"
Vittorio Sgarbi ritorna a Montecitorio dopo dodici anni, l'ultima volta era stata nel 2006 e la prima nel 1992 durante l'ultima legislatura di quella che è nota come Prima Repubblica. Dopo aver scelto di tornare a Roma lasciando l'incarico come Assessore ai Beni culturali in Sicilia, il critico d'arte ha rilasciato un'intervista a Il Giornale in cui ha parlato del suo ritorno in Parlamento. La novità più grande che Sgarbi si è trovato ad affrontare è l'ingresso in massa dei grillini nei palazzi del potere che ha commentato dicendo: "Quelli li riconosci subito. Abiti curiali e se mi incrociano abbassano subito gli occhi e guardano dall'altra parte, da Di Maio a tutti gli altri. Quando vedo qualcuno che si comporta in questo modo quello è un grillino". Alla domanda su cosa pensa degli esponenti del Movimento Cinque Stelle risponde: "Sono giovani che hanno trovato una scorciatoia per arrivare nel palazzo, scorciatoia che magari attraverso i partiti tradizionali non avrebbero trovato. Quello che mi appare intollerabile è il fanatismo di setta che contagia tutti. Persino qualcuno che già conoscevo da prima". Sgarbi non nutre una particolare antipatia per i grillini in particolare, ma giudica pericoloso il loro fanatismo e l'agire come una setta in cui non può esserci una voce fuori dal coro. Interrogato sulla durata della legislatura che dovrebbe iniziare nei prossimi giorni, il deputato crede che "questo Parlamento durerà poco e farà poco" e spera che il governo con Luigi Di Maio duri pochi mesi. Nel caso in cui la sua profezia dovesse avverarsi Sgarbi si è già candidato come sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo. Il critico d'arte vede nei grillini l'eredità ideologica di quel dipietrismo nato come reazione al fenomeno di Tangentopoli che ha investito il Parlamento durante la sua prima elezione come deputato. Il Movimento Cinque Stelle col giustizialismo e il culto dei magistrati ha ripristinato la componente dipietrista che Sgarbi spera di non dover nuovamente combattere come nei quindici anni passati di scontro con Antonio Di Pietro.