Giri di parole
Travaglio usa Ostellino contro il Cav"Berlusconi è clandestino, va espulso"
Nel mirino di Marco Travaglio questa volta è finito Pietro Ostellino, ma solo come mezzo per attaccare ancora Silvio Berlusconi. L'editorialista del Corriere è reo, secondo il vicedirettore del Fatto Quotidiano, di essersi schierato a favore del reato di clandestinità. Per Travaglio è scandaloso che lui, che, "da anni si batte contro qualunque regola e sanzione, dall'autovelox per i pirati della strada, giudicandole autoritarie e illeberali", lui che "non c'è imputato eccellente che non lo spinga a invocare Amnesty Internationale", lui che "stava con Moggi" nello scandalo di Calciopoli; lui che stava con Ricucci nelle scalate illegali a banche e giornali; lui che sta con Berlusconi contestando tutte le condanne, quando si parla di immigrazione diventi giustizialista. Il lungo editoriale di Travaglio in cui spiega che "tra clandestini e irregolari non basterebbero tutti i magistrati d'Europa per processarli" e che "negli ultimi quattro anni con il reato in vigore la clandestinità è addirittura aumentata", però non è semplicemente un puntualizzare sulle convinzioni di Ostellino. O almeno, non solo. Si tratta ancora una volta di mezzo per attaccare il Cavaliere. La penna del Fatto sostiene che non tutto il male viene per nuocere se Ostellino alla fine ha riscoperto miracolosamente "la certezza del Diritto". "Non vorremmo, però", puntualizza Travaglio, " che unisse i puntini e scoprisse che in Senato siede un pregiudicato per frode fiscale che, per una legge dello Stato è "immediatamente" decaduto e incandidabile, ma continua a occupare abusivamente, ma continua a occupare abusivamente il suo scranno con relativi emulumenti, perché i suoi compari non si decidono ad allontanarlo. Tecnicamente è un clandestino a bordo, e non c'è neppure bisogno di processarlo, perché è già stato condannato". "Che dice", conclude Travaglio, "lo espelliamo?".