Follia

Sara Manfuso, il pazzesco disastro Pd: la candidano contro il suo ex D'Attorre, lei rinuncia

Giulio Bucchi

Sadico Pd. O semplicemente sconsiderato. Nella composizione delle liste elettorali, nessuno si è accorto evidentemente che la bella Sara Manfuso, assegnata al collegio Lazio2, avrebbe dovuto sfidare il suo ex compagno Alfredo D'Attorre, ex dem passato armi e bagagli a Liberi e Uguali. Uno scontro a cui la Manfuso ha rinunciato, più per motivazioni personali che politiche. Leggi anche: Manfuso show, "io non sono come la Boschi" "Per il rispetto che nutro per il padre di mia figlia", come ha scritto la stessa Manfuso, per evitare ogni strumentalizzazione. "La politica si può fare anche fuori dal Parlamento - sono le parole della ormai ex capolista - e la mia rinuncia alla capolistatura nel proporzionale in Lazio2 come candidata di coalizione di centrosinistra deriva proprio da questo assunto ma, ancor di più, dal rispetto che nutro per il padre di mia figlia che non merita - come me - la strumentalizzazione della competizione da un certo inevitabile para-giornalismo. Onorata della proposta che mi è stata rivolta, ma orgogliosa della decisione assunta".