Una sacrosanta verità

Sesso, Vittorio Feltri: "Un rapporto dura sette minuti? Irrilevante. Oltre i 600 secondi, preferisco il calcio"

Andrea Tempestini

Molto interessante lo studio sulla durata dei rapporti sessuali che hai esaminato e commentato con la tua solita perizia medica. In proposito avrei anche io una opinione che non mi sembra trascurabile. Secondo me l’erotismo e il piacere che se ne ricava non sono misurabili con il cronometro. Mi pare che conti maggiormente l’intensità del godimento e la voglia di riprovarlo con la stessa persona per lungo tempo. Penso che l’abitudine a fare l’amore con la stessa persona per anni sia nemica del desiderio e induca a cercare alternative più eccitanti. Cara dottoressa, io sono abbastanza vecchio, conosco la pratica e posso dirti che noi umani sopravvalutiamo il coito e le premesse, dette preliminari, che lo favoriscono. Se poi il tutto dura cinque minuti o sette mi pare irrilevante. L’importante è che non si protragga per oltre 600 secondi altrimenti diventa una seccatura, per giunta troppo faticosa da sopportarsi e tale da sconsigliarsi a chiunque abbia qualcosa di meglio da fare, per esempio guardare la partita di calcio tra Napoli e Atalanta impegnate in Coppa Italia. Non so, dottoressa, ma io ormai considero il sesso alla stregua di un aperitivo, lo gusto solo a condizione che non sia una competizione di resistenza. Le donne sono spesso noiose e pretenziose, hanno aspettative esagerate e, dopo aver concluso la parte essenziale del rapporto, esigono le cosiddette coccole che a noi maschi rompono i coglioni. Preferiamo di norma andare in bagno a sciacquarci, rivestirci e recarci al ristorante oppure al cinema ovvero dovunque tranne che starcene lì a letto ed accarezzare il pancino della signora che, bontà sua, si è concessa. Facciamolo pure, ma, per favore, senza il citato cronometro. Se il sesso è equiparabile alla maratona vi rinuncio con gioia. Scelgo un pisolino che almeno mi ristora. di Vittorio Feltri