Italia allo sbando

Pennacchi, zoom sulla politica italiana: "La gente reagisce di pancia … E la pancia è di destra"

Sara Ghisoni

Antonio Pennacchi, scrittore italiano che si è occupato del rapporto tra la politica di destra e di sinistra, è stato intervistato dal Giornale si esprime in merito al particolare momento dello politica italiana oggi, dove sembra che i simboli di destra stiano prepotentemente tornando alla ribalta. "La politica italiana non ha mai fatto una ricomposizione. Solo pochi di quelli che hanno attraversato la contestazione, il sessantotto, sono arrivati a una ricomposizione. C'è chi preferisce il muro contro muro. La destra vuole ricordarsi la storia a modo suo. Del fascismo ricorda solo le bonifiche, lo Stato sociale, e si dimentica le leggi razziali, la guerra senza senso. La sinistra, all'opposto, cancella il buono e ricorda solo la parte di storia che le fa comodo. La tendenza è quella di tenere solo quello che non è ideologicamente fastidioso". Sul presunto ritorno di un'estrema destra, Pennacchi non si sbilancia troppo, ma nei fatti concorda: "Se la politica non educa e si limita a seguire il Paese la gente cosa può fare? Reagisce di pancia, segue la pancia… E la pancia è di destra. Ma la soluzione non può essere il vietare. Coi divieti non si va lontano. Sono annichilito dalla pochezza della politica attuale". L’attacco alla classe politica odierna è totale :"Qui dicono tutti solo e soltanto no a tutti. No al fascista, togli Dux dal monumento. Ma anche dall'altra parte c’è solo il no all'immigrato". Lo scrittore conclude parlando con chiara nostalgia della politica di un tempo: "Per chi la faceva la politica era considerata una cosa alta. Non semplicemente farsi i cazzi propri. Le bandiere, i fazzoletti al collo… Non possono essere queste le cose al centro del dibattito. Il problema è la bandiera o piuttosto che non ci sono dei veri aggregatori di idee? Che c’è un vuoto e nessuno lo riempie?"