La strage di Lampedusa
La Lega: "La tragedia di Lampedusacolpa di Boldrini e Kyenge"
La tragedia di Lampedusa? La colpa è tutta della Kyenge e della Boldrini. Ne è convinto il leghista Gianluca Pini. Stamattina, appena appresa la notizia della tragedia dei migranti al largo dell'isola siciliana, vicepresidente del Carroccio a Montecitorio ha addossato alla presidente della Camera e al ministro per l'Integrazione "la responsabilità morale della strage". "La loro scuola di pensiero ipocrita che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo porta a risultati drammatici come questi", ha spiegato Pini. "Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi", ha aggiunto. Per l'esponente leghista entrambe strumentalizzano il tema dell'accoglienza "in modo ipocrita e pericolosissimo" dicendo "agli immigrati venite qui. Ma qui non c'e' posto per tutti, ed i risultati sono questi". La risposta della Kyenge - Non si è fatta attendere la risposta del ministro Kyenge che parla di "un punto di non ritorno tra me e questa forza politica". "Imputare la responsabilità morale di quanto sta avvenendo a me e alla presidente Boldrini, come ha dichiarato Gianluca Pini della Lega Nord", ha detto la titolare dell'Integrazione durante una conferenza stampa, "è non solo offensivo verso di noi, ma lo è per le vittime, per la coscienza dei cittadini italiani, degli abitanti dei paesi che più si stanno adoperando per dare sostegno ai profughi", ha sottolineato. Per il ministro, le considerazioni del parlamentare della Lega sono "offensive non solo per me e per la presidente Boldrini ma anche nei confronti delle vittime, della coscienza civile degli italiani e per chi si sta dando da fare" per i soccorsi. "Non è il momento di dare colpe a qualcuno - ha chiarito Cecile Kyenge - ma semmai di rimboccarsi le maniche. Ognuno deve trovare soluzioni e non fomentare paure; dobbiamo alimentare la politica del dialogo". L'Ue ci deve aiutare - Come ministro la Kyenge ha chiesto "con forza l'intervento codiviso dell'Ue con l'istituzione di canali umanitari che rendano più sicuri questi viaggi sui quali lucrano le organizzazioni criminali''. ''Mi associo - ha detto - alle parole del presidente Napolitano per cui dobbiamo adoperarci con intensità, con nuove politiche e misure per evitare il ripertersi di queste tragedie''. Secondo Kyenge, tra le prime misure necessarie serve ''istituire un coordinamento interministeriale tra Interno, Integrazione, Infrastrutture e Trasporti, Esteri e Difesa, in stretta relazione con la presidenza del consiglio, al fine di soccorrere i profughi e aiutare comuni e comunità locali che sono in prima linea e non vanno lasciati soli''. ''Ricordo - ha proseguito Kyenge - che il Consiglio d'Europa ha giudicato sbagliate le nostre politiche sull'immigrazione e dobbiamo, dunque, dare risposte in termini di inclusione sociale, piena cittadinanza e legalità al fenomeno migratorio che è un fenomeno naturale'', ha concluso il ministro per l'Integrazione. "Una vergogna" - Da parte sua Laura Boldrini ha detto: "Non possiamo dirci sorpresi da questa strage sconvolgente. I motivi sono sempre gli stessi da troppi anni. Da tempi assistiamo a drammi identici senza indicare soluzioni". "Siamo di fronte a una nuova immane tragedia che questa mattina ha fatto irruzione nella cronaca e anche nei nostri lavori. La sua dimensione e' tramenda: oltre 90 morti, tra i quali bambini e donne incinte e non è affato certo che questo pesantissimo bilancio sia definitivo". "Si tratta -ha aggiunto- di una strage sconvolgente ma non possiamo dircene sorpresi, perchè i motivi che spingono queste persone a mettersi in viaggio sono sempre gli stessi da troppo anni: guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani. E' questo l'aspetto che più turba, ossia il fatto che assistiamo da tempo a drammi identici, sentendoci coinvolti, pronunciando parole di sincera commozione ma senza individuare soluzioni. Le parole giuste -ha concluso Boldrini- le ha trovate ancorta una volta papa Francesco. Commentando la strage l'ha definita una 'vergogna'".