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Tosi: "Non rispondo a Bossi.Ho rispetto di chi è malato"
"Ho troppo rispetto per una persona malata per replicare". Flavio Tosi risponde così all'ennesimo attacco da parte del suo ex segretario di partito Umberto Bossi che ieri, dopo avergli dato del "fascista" e dello "stronzo", ha messo in dubbio il suo orientamento sessuale. Dal palco ai piedi del Monviso ha ironizzato con Calderoli sostendo che al sindaco di Verona "non piacciono le donne". La cosa non ha minimamente toccato Tosi che dalle pagine di Repubblica anzi ringrazia: "Ogni volta che parla di me, acquisto nuovi consensi". Il sindaco leghista spiega che i toni di Bossi, l'ormai stucchevole storia del celodurismo, "sono cose fuori dal tempo. Non penso facciano più presa sull'elettoralto della Lega. Caso mai danno fastidio, e a molti. E questa per Bossi è un'aggravante. Chi ha responsabilità ai vertici di una forza politica, non esce sui media con battute che, prima del sottoscritto, danneggiano il proprio partito". "Il tridente" - Tosi, in corsa insieme a Salvini (dato per favorito) per la successione al presidende della Regione Lombardia alla guida del Carroccio, termina l'intervista a Repubblica sostenendo che non bisognerebbe fare il congresso: "Maroni deve restare segretario". Concetto che spiega anche alla Nuova Ferrara. "Roberto Maroni", dice, "che è anche governatore della Lombardia, guida la Lega da poco, e la Lega ha bisogno di stabilità come il nostro movimento: è meglio quindi che Maroni, Salvini ed io rimaniamo quel che siamo, creando un tridente che tenga unite le tante sfumature del movimento". Mozione anti-Bossi - Intanto adesso Bossi rischia di perdere anche la carica di presidente a vita del Carroccio. All’ordine del giorno della Liga Veneta, che si riunisce a Vicenza, c’è infatti una mozione che prevede di eliminare dallo statuto la presidenza federale come carica a vita attribuita a Bossi. Nella mozione si chiede “l’eliminazione dei commi primo e quinto dell’art. 14 dello Statuto”, che definiscono “di fatto una carica a vita di natura non elettiva appositamente per il ‘socio ordinario militante’ Umberto Bossi”. Carica che si ritiene “non corretta in considerazione dei fatti avvenuti in questi anni” perché dev’essere allontanato “il concetto che la Lega è un movimento politico di proprietà di Bossi“. Nel documento si fa riferimento “all’eccessivo potere del presidente federale” laddove questo rappresenta “l’organo di ultimo e insindacabile appello” dei provvedimenti disciplinari. Il fatto di avere 20 anni o più di militanza non deve essere considerato un salvacondotto“. La conseguenza sarebbe “che tale carica tutela di fatto, a prescindere dai fatti e dalle decisioni dei direttivi e degli organi interni al movimento, e superando le decisioni degli stessi organi elettivi, tutte quelle persone che per motivi affettivi o di simpatie o altro sono vicine ad Umberto Bossi”.